Comunicato stampa

Erba Civica chiede di vigilare sulla vendita dell'ospedale

"Le difficoltà di gestione negli ultimi anni erano note e hanno costretto la proprietà a fare i salti mortali per mantenere il servizio senza far ricadere sugli utenti le conseguenze negative di questa situazione"

Erba Civica chiede di vigilare sulla vendita dell'ospedale
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Sulla prospettata vendita dell'ospedale Fatebenefratelli da parte dei religiosi di San Giovanni di Dio interviene il gruppo consiliare di minoranza di Erba, Erba Civica.

Il tema dell'ospedale deve arrivare in Consiglio comunale

"Erba Civica sta seguendo, ormai da un paio di mesi, sotto traccia e non senza preoccupazioni, le voci e le
indiscrezioni che si rincorrono intorno alla vendita dell’ospedale Fatebenefratelli ad un gruppo privato - spiega Giorgio Berna di Erba Civica - Le difficoltà di gestione negli ultimi anni erano note e hanno costretto la proprietà a fare i salti mortali per mantenere il servizio senza far ricadere sugli utenti le conseguenze negative di questa situazione. Alcune delle difficoltà sono probabilmente effetto diretto della natura, per così dire, “ibrida” dell’ospedale Sacra Famiglia, “ospedale religioso classificato”, che non gode - in ragione della sua natura formalmente privata - dello status di “ospedale pubblico” e di tutte le provvidenze finanziarie ad esso connesse, pur essendo vincolato a numerosi limiti e incombenze sulla base di apposite convenzioni, e senza, di contro, poter godere della piena libertà organizzativa e funzionale degli “ospedali privati” che invece di questi tempi prosperano.
Che i religiosi abbiano ora deciso di gettare la spugna spiace e molto sicuramente a tutti, perché verrebbe a cessare un’esperienza e una storia di grande tradizione di assistenza sanitaria basata su valori umani importanti. Ma era da tempo nel novero delle cose possibili. Non si può pertanto dire che sia un fulmine a ciel sereno.
Se è vero che ogni cambiamento di gestione, soprattutto in ambiti che hanno a che fare con la tutela della salute, porta con sé timori e preoccupazioni per le incognite e i rischi che si aprono circa possibili restrizioni dei servizi sanitari poco remunerativi ma assolutamente indispensabili per la comunità erbese e alto brianzola (e il pensiero va immediatamente al pronto soccorso e a qualche altro reparto), è però pur vero che i cambiamenti possono rappresentare anche un’opportunità da saper cogliere per una possibile miglior organizzazione manageriale e un possibile miglior livello di competenza e professionalità, fino alla possibilità di programmare il futuro dell’ospedale uscendo dallo stato di incertezza che ha caratterizzato gli ultimi anni. In questo contesto, di sicuro irto di rischi ma anche carico di opportunità, è indispensabile che l’Amministrazione Comunale non rimanga alla finestra. Bene ha fatto il sindaco Caprani a muoversi, seppur con un certo ritardo, ma gli rivolgiamo un appello: coinvolga il Consiglio comunale, attraverso la conferenza dei capigruppo o una commissione ad hoc. Le riunisca subito per informare, studiare e condividere una giusta strategia, evitando che ogni soggetto politico imbocchi strade diverse e spesso in contrapposizione, creando confusione che non giova a nessuno. Tenga i contatti con la proprietà dell’ospedale, le istituzioni, i consiglieri regionali e i parlamentari lariani, le organizzazioni sindacali: faccia in modo che tutti facciano la loro parte insieme. Costituisca un tavolo e colga l’occasione il sindaco Caprani per unire la città, nelle sue componenti politiche e sociali, in un’azione forte e condivisa a difesa di un baluardo della salute che sta a cuore a tutti. Erba Civica e i suoi consiglieri comunali sono pronti ad essere della partita e a dare una mano.

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