Fabbrica Durini: sessant'anni dell'oratorio raccontati in una mostra
L’esposizione è stata predisposta con fotografie, immagini, ricordi e racconti grazie all’impegno della comunità della frazione, che ha fornito materiale storico
L’oratorio Paolo VI «si racconta» in una mostra in occasione dei sessant’anni. L’esposizione sarà allestita dal 1° novembre nel rinnovato bar ed è stata predisposta con fotografie, immagini, ricordi e racconti grazie all’impegno della comunità della frazione, che ha fornito materiale storico.
Una mostra di fotografie in oratorio con i ricordi degli alzatesi
La costruzione dell’oratorio «Paolo VI» terminò nel 1963 e la struttura fu benedetta il 28 luglio dello stesso anno, nei giorni della Festa di Sant’Anna, da Monsignor Luigi Oldani: questo perché il Cardinal Montini, che aveva promesso la sua presenza alla manifestazione, era stato eletto Papa un mese prima, con il nome di Paolo VI. Nel 1964, primo anniversario, a Papa Paolo VI fu offerta la foto dell’oratorio e quella della cerimonia di inaugurazione, con la comunicazione che la struttura era stata dedicata a lui. Come ringraziamento, il Pontefice trasmise un contributo di 200mila lire.
In verità, la storia dell’oratorio di Fabbrica Durini, costruito su iniziativa di don Luigi Vitali che fu parroco dal 1921 al 1965, è cominciata nel 1948. Nel giugno di quell’anno, infatti, i giovani del paese ottennero dalla Fondazione Durini l’appezzamento di terreno per realizzare il campo sportivo. Il campo fu benedetto e, nel 1959, don Luigi Vitali manifestò alla Fondazione il desiderio di fondare un oratorio maschile: per questo chiese un appezzamento di terreno attiguo al campo, che fu venduto dalla Fondazione con comunicazione del 20 marzo 1961. Il progetto per dotare Fabbrica di un oratorio maschile fu redatto dal perito Frigerio di Lecco, nel 1962.
Negli anni furono poi realizzate numerose opere ad arricchire la struttura: nel 1984 i servizi igienici, e furono sistemati il salone e il palco grazie al contributo della Asof (Associazione sportiva parrocchiale), che ne finanziò ottima parte e offrì prestazioni lavorative a titolo gratuito. Dal luglio 1986 l’oratorio fu gestito da un gruppo di giovani volenterosi. Furono eseguiti lavori di manutenzione a servizi igienici, agli infissi e attrezzature.
Un importante ampliamento fu possibile tra il 2005 e il 2010 grazie all’impegno della Asof con il consiglio pastorale e l’allora parroco don Gianni Verga, che vollero dotare la struttura con un nuovo campo da calcetto e da basket, spogliatoi e locali di magazzino, cucina, bagni pubblici; oltre all’isolamento termico e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Le ultime opere di adeguamento risalgono tra il 2017 e il 2020: i volontari dell’oratorio, con il consiglio affari economici e il parroco don Lodovico Colombo manifestano la volontà di adeguarlo alle normative igienico sanitarie con nuovi bagni, quello per il personale, un magazzino; e fu ristrutturato il bar parrocchiale con un nuovo impianto elettrico e di illuminazione, oltre a uno nuovo di riscaldamento.
Sarà allestita dal 1° novembre: in programma anche la castagnata
E in occasione dei 60 anni dell’oratorio sarà possibile ripercorrerne la bella storia proprio grazie alla mostra con foto messe a disposizione dagli abitanti della frazione, che hanno aperto i loro cassetti consegnando immagini, aneddoti e ricordi. La mostra sarà visitabile mercoledì 1, sabato 4 e domenica 5 novembre dalle 15 alle 19. Mercoledì 1 torna la castagnata organizzata dall’oratorio con la Comunità pastorale: dalle 15 alle 19 si potranno acquistare le birolle e cassoeula d’asporto.