Facchinetti la lettera all'amico Marco che si tolse la vita

"La vita può anche distruggervi. Non è vero che non succede, è una cazzata. Ma sappiate che i pezzi potete sempre rimetterli insieme".

Facchinetti la lettera all'amico Marco che si tolse la vita
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Facchinetti la lettera all'amico Marco che si tolse la vita.  L'ha pubblicato sui suoi profili social. Un ricordo, uno scritto che commuove, il pensiero che è ancorato a quella notte indelebile. "Ciao Marco, sono ancora qui. Accade sempre a Natale che io ti pensi e non riesca più a smettere, come un tarlo che scavando nella mia mente prende spazio per rubarmi i pensieri e lasciare posto solo a quella terribile notte".

Facchinetti la lettera all'amico Marco che si tolse la vita

"Ogni anno è sempre uguale: ogni anno una voce sottile sottile nella mia testa mi maledice per non essere venuto da te, per non averti scosso via le tue tristezze e la malinconia di una donna che non ti voleva più. Ti ricordi quanto me lo gridavi al telefono? Come un coglione ho capito solo con il senno di poi che avevi bisogno d’aiuto".

"Quell'ultima telefonata"

"Ho capito troppo tardi che non eri semplicemente accecato dall’odio, che non eri uno dei tanti uomini delusi e incazzati per aver perso l’amore. Quante volte ti ho detto che sarebbe andato tutto bene? Che l’amore può anche piegarti, ma poi ti risollevi? Ricordo ancora ogni parola di quell’ultima telefonata in cui tutto ciò che sono riuscito a fare è stato dirti di calmarti. Ma come facevi a calmarti? Non capivo, forse non ho mai capito".

"Avevi deciso di andartene"

"Ha dovuto dirmelo tuo padre che avevi deciso di andartene. Così, senza bagagli e senza mettere il naso fuori dalla porta. Che strana parola, andarsene. Non te ne sei andato, eppure se provo a parlarti non rispondi, se ti chiamo non alzi il telefono. Se busso alla tua porta, non apri. Forse semplicemente non è il momento".

"Tu sei nelle piccole cose"

"Oggi però ci sarai, a modo tuo. Farò tutto quello che facevo con te: accenderò l’Xbox, giocherò ad Halo e uscirò a mangiare un gelato bacio e fragola. La strada che percorrevo per venire a casa tua mi vedrà piangere ascoltando Vasco in auto.
Non ci vengo a trovarti dove ti hanno infilato. Tu non sei lì. Tu sei nelle piccole cose che ci hanno sempre uniti, e io è a quelle che voglio aggrapparmi. Fino al momento di incontrarci di nuovo".

L'appello

"Un appello a tutti voi: la vita può anche distruggervi. Non è vero che non succede, è una cazzata. Ma sappiate che i pezzi potete sempre rimetterli insieme. Chiedete aiuto, perché la vita è una cosa meravigliosa".

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