L'appello di Felixlandia ai Comuni: "Chiediamo di contribuire alla gestione dei gatti randagi"
L'associazione canturina, da sola, non riesce più a far fronte a tutte le spese e alle richieste che arrivano dal territorio
"La passione non basta più: senza contributi da parte delle istituzioni sta diventando impossibile gestire la situazione economica dell’associazione". A parlare sono la presidente Ombretta Pedroni e la responsabile degli ingressi al gattile, Rossella Pini dell’associazione canturina Felixlandia che gestisce sul territorio l’Oasi di Vighizzolo di Cantù dove sono ospiti una settantina di gatti randagi.
L'appello di Felixlandia ai Comuni
"Lo diciamo senza mezzi termini: il conto dell’associazione è praticamente vuoto perché i gatti mangiano ogni giorno e hanno bisogno di cure veterinarie - ha esordito Pini - e il problema più grosso è il fatto che, da quest’anno, il 5x1000 non viene più erogato annualmente dallo Stato, potrà arrivarci da qui alla fine del 2025, non sappiamo quando. Nel nostro caso non si tratta di una grande cifra ma per la nostra attività è fondamentale, contiamo sull’arrivo periodico di quella somma per comprare antiparassitari o saldare cure veterinarie".
La gestione dei gatti randagi, spesso presenti in gran numero in colonie non controllate dove i felini non sono sterilizzati e si riproducono in fretta, in Italia è sostanzialmente demandata - come accade per molti altri servizi utili a tutta la comunità - al volontariato. "Nel nostro sodalizio siamo una quindicina di volontari attivi che, per l’amore che proviamo per i gatti, investiamo tempo e spesso anche denaro per aiutarli - ha aggiunto Pini - ma si tratta di un sistema che non può funzionare a lungo. Noi, come molte altre associazioni che si occupano di gatti randagi, veniamo chiamate non solo da privati cittadini ma anche da Comuni e comandi di Polizia locale per recuperare gatti di strada".
Perché gli animali randagi "danno fastidio" alle comunità, possono creare pericolo sulle strade e ovviamente sono a rischio loro stessi. "Malgrado forniamo un servizio pubblico, non abbiamo diritto ad alcun tipo di contributo pubblico e quello che facciamo è possibile solo grazie alle persone che ci sostengono con donazioni, adozioni a distanza e l’acquisto di gadget solidali - spiega Pini - Eppure sono i volontari a recuperare i gatti da sterilizzare quando Ats Insubria, nel caso della nostra provincia, ha fondi a disposizione per le sterilizzazioni".
Un sistema che Felixlandia vorrebbe provare a cambiare con l’aiuto delle Amministrazioni comunali del distretto formato da una quindicina di Comuni in cui opera. "Abbiamo inviato nei giorni scorsi una lettera a tutti i sindaci dei paesi in cui operiamo, sottolineando quello che facciamo e che non potremo continuare a fare a lungo in questa situazione, dalla gestione del gattile dove sfamiamo e curiamo i mici a quella di una decina di colonie sul territorio - hanno aggiunto da Felixlandia - Con gioia ci è stato fissato un appuntamento con il sindaco di Cantù, Alice Galbiati. Speriamo davvero di trovare in lei e nel Comune di Cantù un partner sensibile che possa diventare capofila di un progetto che permetta di normare questi servizi utili non solo agli animali ma a tutta la comunità".
Stephanie Barone