Ospedale: "Nessuna rassicurazione per i lavoratori: se non avremo risposte proclameremo lo stato di agitazione"
Lo scorso 23 febbraio il primo incontro tra sindacati e Ospedale di Erba srl
Ospedale di Erba: intervengono i sindacati per chiedere rassicurazioni per i lavoratori, se all'incontro del 18 marzo non avranno risposte sarà proclamato lo stato di agitazione.
Lo scorso 23 febbraio il primo incontro tra sindacati e Ospedale di Erba srl
"Un incontro dal quale non sono arrivate risposte soddisfacenti né sulle criticità quotidiane né sulle progettualità future - recita il comunicato firmato da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl Sulle prima ospedale di Erba srl si è limitata a recepire le richieste con l’impegno di risolverle nel più breve tempo possibile, programmando un nuovo incontro per lunedì 18 marzo, ma al tempo stesso ha precisato che non può assumere decisioni che vanno oltre la gestione ordinaria in quanto manca ancora la stipula definitiva dell’accordo con Lifenet.
Per criticità quotidiane si intendono: criticità e ritardi su ordini e forniture di materiale sanitario, assunzioni di personale e futuro del personale incaricato, nonché la proroga di appalti per la gestione di alcuni servizi e/o reparti. Ovvio che quanto sopra non fa altro che alimentare dubbi e incertezze, oltre che sotto l’aspetto organizzativo e lavorativo, anche sotto l’aspetto della gestione economica transitoria specie in riferimento ai crediti vantati dai lavoratori".
Assenza di risposte che impatta sui lavoratori, ma anche nel servizio ai pazienti, sottolineano ancora le sigle sindacali.
"E’ evidente che l’assenza di risposte ha un duplice impatto: sui lavoratori, a cui vengono richiesti turni aggiuntivi, e su cui grava anche la responsabilità di farsi carico e rispondere di eventuali disagi nei confronti del paziente, e sull’utenza che a sua volta rischia di non ricevere una risposta puntuale ai bisogni di cura. Sulle progettualità future, vista l’assenza della Lifenet srl, non si è potuto far altro che prendere atto che ai nuovi probabili acquirenti, al momento, interessa incontrare e rassicurare i politici ma non i lavoratori".
Da qui la richiesta di risposte immediate: in caso contrario, a seguito dell'incontro del 18 marzo sarà proclamato lo stato di agitazione.
"Riteniamo il mancato coinvolgimento dei lavoratori e l’assenza di condivisione con gli stessi delle progettualità future, genera incertezza e deteriora il clima lavorativo.
Per queste ragioni, i lavoratori riuniti in assemblea martedì 28 febbraio 2024 hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di proclamare lo stato di agitazione laddove durante l’incontro del 18 marzo non dovessero arrivare risposte chiare e tangibili da parte dell’attuale e della futura proprietà. L’ospedale è un bene al servizio della comunità e per questo riteniamo che il suo futuro debba essere oggetto di una discussione che coinvolga tutti: lavoratori, cittadini, associazioni e politica. È questa l’unica possibilità che abbiamo per evitare che a prevalere sia solo l’interesse finanziario e non i bisogni della comunità".