Salute e benessere

Ernia addominale: scopriamo cos’è e come si cura questa patologia così diffusa

Intervista al dottor Franco Caravati, primario di Chirurgia Generale all’Istituto Clinico Villa Aprica di Como

Ernia addominale: scopriamo cos’è e come si cura questa patologia così diffusa
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Tra gli interventi chirurgici maggiormente eseguiti al mondo c’è senz’altro quello che riguarda l’ernia addominale. Si tratta di un termine che molti, se non tutti, abbiamo sentito. E nei maschi è molto frequente quella inguinale. Ma di cosa si tratta? E, soprattutto, come si cura?

Lo abbiamo chiesto al dottor Franco Caravati, primario di Chirurgia Generale all’Istituto Clinico Villa Aprica di Como.

Ernia addominale: cos’è e come si cura

Dottore, partiamo dalle basi: che cos’è l’ernia addominale?

“L’ernia addominale è un cedimento della parete addominale: si forma un buco della parete detto ‘porta erniaria’, da cui esce un ‘sacco erniario’ che contiene ciò che è presente nella cavità addominale, innanzitutto l’omento, la membrana che riveste la cavità addominale, e se abbastanza grande può uscire anche un tratto di intestino, arrivando così sottopelle. La parola ernia vuol dire bocciolo, rigonfiamento. Infatti, ci si rende conto di un rigonfiamento nella parete addominale, solitamente molle, che non provoca necessariamente dolore nella maggior parte dei casi e che quando ci si sdraia scompare rientrando in addome. Ma quando si sta in posizione eretta, per la pressione interna addominale, esce. A volte può provocare fastidi, dolori perché comprime i nervi presenti nella zona o creare problemi di movimento”.

Perché si verificano queste ernie?

“Si verificano per una debolezza del tessuto della parete addominale, che aumenta per la pressione intraddominale, causata anche da una forte tosse, stitichezza e obesità. Esiste anche una familiarità, non che sia ereditaria quindi trasmessa, ma ci può essere una predisposizione fisica alla formazione di un’ernia. Possono essere più frequenti con l’avanzare dell’età perché i tessuti sono meno tonici e più fragili. Esiste poi una forma particolare di ernia che si può verificare in corrispondenza di una pregressa cicatrice chirurgica e prende il nome di laparocele: la causa di questo tipo di ernia è legata all’infezione della cicatrice post operatoria, che determina una cicatrizzazione non adeguata e quindi predispone alla formazione dell’ernia. Le ernie, poi, si verificano in punti particolari. Nel maschio soprattutto nella zona inguinale. Nella donna è più frequente l’ernia crurale, nel canale femorale poco più in basso del livello inguinale. Queste sono zone delicate per una maggiore presenza di vasi sanguigni. Nello specifico, le ernie addominali più frequenti sono quelle della linea mediana dell’addome, ovvero sulla linea alba”.

Il dottor Franco Caravati, primario di Chirurgia Generale all’Istituto Clinico Villa Aprica

Cosa succede quando si forma un’ernia e quali sono i rischi?

“Una volta che si forma la “porta”, l’ernia inesorabilmente diventerà sempre più grande, quindi sarà necessario intervenire chirurgicamente. Si possono usare delle ventriere o delle mutande elastiche ma sono solo palliativi, perché possono contenere il rigonfiamento ma non serviranno a chiudere il buco e quindi non risolveranno il problema. E diventando più grande, l’ernia causerà maggiori problemi. Ad esempio gli organi interni tenderanno a uscire e non riusciranno più a rientrare nella cavità addominale. Se non si interviene chirurgicamente l’ernia diventerà sempre più grossa fino al cedimento totale della parete addominale. Non ci sono particolari azioni di prevenzione, se non stare attenti all’obesità e alla stitichezza, che causano l’aumento della pressione interna”.

Come si interviene per curare l’ernia addominale?

“L’operazione può essere fatta dall’addome o in laparoscopia. Nel primo caso, si mette una protesi, una retina, dall’interno nella parte anteriore dell’addome che chiude la porta erniaria ed è sufficiente l’anestesia locale. Il vantaggio dell’intervento laparoscopico è che permette un intervento mininvasivo: con tre piccoli accessi, delle incisioni da circa un centimetro, invece del taglio sull’addome. Lo svantaggio è che in questo caso si rende necessaria l’anestesia generale, con tutti i rischi connessi. Nell’ernia inguinale si esegue una anestesia locale accedendo dall’inguine. Non c’è una soluzione uguale per tutti, si deve procedere valutando caso per caso e sarà il medico a consigliare quello più adatto. Qui a Villa Aprica proponiamo l’intervento sia anteriore che laparoscopico. L’intervento laparoscopico solitamente è più indicato per le ernie inguinali bilaterali o le recidive. Per le altre ernie addominali localizzate si preferisce intervenire con anestesia locale”.

Dopo l’operazione il problema è risolto?

“Dopo l’operazione consigliamo l’utilizzo di una ventriera elastica per almeno un mese, per dare tempo alla cicatrizzazione, e soprattutto di evitare sforzi finché la cicatrice non si sarà ben consolidata. Le protesi, che sono come delle garze, vengono poi inglobate dai tessuti, ma l’organismo ha bisogno, appunto, di un mese per assorbire la retina. Le protesi che vengono utilizzate ormai da 30 anni, senza tensione e quindi senza la necessità di suture, hanno ridotto notevolmente i casi di recidiva e anche il dolore post operatorio. È comunque importante evitare sforzi. Dopo un mese si potrà progressivamente riprendere la vita normale, senza controindicazioni. Bisognerà però sempre evitare l’obesità o la stitichezza”.

L’Unità Operativa di Chirurgia Generale della Clinica Villa Aprica

L'Unità Operativa di Chirurgia Generale è un centro per la diagnosi e il trattamento di patologie che necessitano di intervento chirurgico sia ad addome aperto sia con tecnica videolaparoscopica mininvasiva.
Il reparto dispone di 18 letti di degenza, in camere dotate di servizi indipendenti. Sono inoltre presenti camere dedicate per pazienti che accedono all’U.O. in regime di solvenza. Nel reparto si effettuano ricoveri in regime di elezione ovvero ricoveri programmati, che vengono effettuati in base a una lista d'attesa informatizzata nella quale i pazienti vengono inseriti dai medici della stessa U.O. e in cui viene indicata la priorità del ricovero in rapporto alla patologia.
L'attività di Day Surgery viene eseguita nel reparto di Week Surgery. Si accede al servizio tramite visita ambulatoriale o su indicazione di uno dei medici dell'Unità Operativa che ha in carico il paziente. Gli interventi chirurgici eseguiti in regime di Day Surgery riguardano principalmente ernie inguinali, biopsie linfonodali, patologia ano-rettale minore, asportazione di grossi lipomi.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 031.579411 - 031.579551 (regime privato)

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