Cantù

La 5^C in classe dopo 20 anni

Giovedì sera la reunion nella loro aula del Fermi

La 5^C in classe dopo 20 anni
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Luglio 2004. I tanto temuti esami di maturità stanno per giungere al termine, portando con sé notti insonni e una magia irripetibile che solo pochi momenti nella vita possono eguagliare. Il Fermi di Cantù – in quegli anni soltanto ad indirizzo scientifico – era definito dal preside di allora, Antonio Silva, come «il miglior liceo del Lombardo-Veneto, isole comprese». Una sentenza che amava ripetere incessantemente, tanto che nessun ex studente può dimenticarsene.

La rimpatriata

Arriva il mese di luglio 2024, passano esattamente vent’anni da quella maturità e i ragazzi della 5ª C decidono di organizzare una reunion proprio all’interno di quell’aula del terzo piano dove hanno trascorso i cinque anni di liceo.
Con qualche capello in meno, immersi nelle loro carriere lavorative e alcuni con figli e fedi all’anulare, gli ex studenti, con gli stessi sorrisi di allora, dimostrano che il filo dell'amicizia non si è mai spezzato. E così la riuscitissima rimpatriata, che si è svolta giovedì 11 e che ha tenuto i cancelli del Fermi aperti fino alle 22, è stata l’occasione per rispolverare gli aneddoti del passato, per condividere i propri ricordi e per brindare ai vecchi tempi.

Spiega Luca Faverio, uno degli studenti diplomati nella 5ª C del 2004:

«Insieme a un gruppo di ex compagne abbiamo pensato che sarebbe stato molto bello ritrovarci ancora una volta a scuola, là dove avevamo passato così tanto tempo insieme. Con il sostegno dell'ex preside Antonio Silva, abbiamo contattato l'attuale dirigente scolastica Erminia Colombo. Le abbiamo proposto la nostra idea e con grande disponibilità siamo riusciti ad organizzare un piccolo catering all’interno della scuola».

A incontrarsi sono stati ben 20 ex studenti, due presidi (Silva e Colombo), cinque insegnanti, la collaboratrice scolastica e la segretaria di quegli anni. Insomma, i corridoi della scuola hanno fatto un viaggio nel tempo, un tuffo in quel passato che tutti ricordano con genuina nostalgia.
Erano gli anni in cui le note dei Green Day e dei Linkin Park risuonavano nei lettori mp3 degli studenti. Non esistevano gli smartphone, ma i primi cellulari iniziavano a fare capolino nelle tasche dei ragazzi, usati principalmente per mandare sms con il loro limitato numero di caratteri. Quei messaggi, spesso abbreviati in modi fantasiosi per risparmiare spazio, erano un codice segreto tra amici e amanti.

Continua Faverio, che nel frattempo è diventato uno stimato architetto e il presidente dell’associazione cermenatese “Antonio Castelnuovo”

«Mi piacerebbe trasmettere la pura bellezza di questa serata senza secondi fini,senza ricadute sociali, senza intenti politici o di raccolte fondi. Semplicemente compagni di classe, amici, che si ritrovano per stare insieme e brindare a quegli anni così belli, folli, crudeli, intensi, unici. Abbiamo chiamato questo evento "L'età dell’oro", in riferimento alla mitologia classica che considera l’età dell’oro come un tempo leggendario in cui sulla Terra regnava una perpetua felicità, abbondanza e amore. Anche noi abbiamo avuto la nostra ed è stata durante i cinque anni passati tra i banchi e i corridoi del nostro liceo».

Molte le sorprese in occasione della serata, come la proiezione di oltre un centinaio di foto in grado di riaccendere i ricordi dei momenti più iconici del quinquennio 1999-2004, come le gite, i momenti di spensieratezza, l’ansia per verifiche e interrogazioni preparate all’ultimo minuto.

Faverio conclude così:

«Credo fortemente che sarebbe bello se ciascuno di noi pensasse di aver frequentato la scuola più bella del mondo, che la sua sia stata la scuola con i professori e i compagni migliori. Vorrebbe dire che il tempo che si passa in classe è tempo di qualità. Io posso dirlo con certezza, sono stato al liceo Fermi di Cantù, "il miglior liceo del Lombardo-Veneto, isole comprese”. Un sentito grazie alla dirigente Colombo per averci concesso di festeggiare e ritrovarci all'interno della scuola per rivivere le emozioni del passato».

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