Una location suggestiva, vini di qualità del Garda e la sorpresa del Comitato Italiano Piede Franco
Masterclass a Lugano con i vini del consorzio Garda Doc e una sorpresa finale grazie al Comitato Italiano Piede Franco, che ha sede a Solbiate con Cagno.
Evento internazionale
Nel pomeriggio di martedì 8 ottobre, nella suggestiva cornice dell'hotel Villa Principe Leopoldo a Lugano, grazie alla competenza del giornalista enogastronomo canturino Rocco Lettieri e alla sinergia con l'Associazione Svizzera dei Sommelier professionisti - presente con la presidente dell'Assp per la Svizzera italiana Anna Valli (di Albiolo) e il presidente nazionale Piero Tenca - riflettori accesi sulla presentazione della Garda Doc e su dieci vini scelti come ambasciatori di un territorio dalle caratteristiche paesaggistiche uniche, tra Lombardia e Veneto.
Territorio e prodotti di qualità
La relazione di Carlo Alberto Panont, direttore del Consorzio Garda Doc, ha illustrato - anche con un video particolarmente curato - la tipologia dei territori della Doc e la loro genesi. "Indicativamente, il sistema Garda è rappresentato da circa 300 milioni di bottiglie Doc. Garda per molto tempo è rimasta nel cassetto. Il nome Garda suscita una propria casa, in cui ci sono le province e le città di Verona, di Mantova e di Brescia. Affianca le varie denominazioni creando un sistema d'area importante". Il Consorzio Garda Doc rappresenta 250 utilizzatori della Denominazione per più di 30 mila ettari di terreno vitato".
Una finestra aperta sull'eccellenza vitivinicola
Perfetta corrispondenza tra la narrazione del territorio e la qualità dei vini in degustazione nella masterclass. Dieci prodotti in cui ritrovare anche e soprattutto quell'elemento definito dallo stesso direttore del Consorzio come un tratto distintivo: la luce, la rifrazione della luce garantita dal Lago di Garda. Vini delle aziende Riondo Collis, La Perla del Garda, Pratello, Cadis/Terre al Lago, Tenute Piona, Vitevis, Zenato, Ricchi, Gozzi e Cantine da di Verona. Rocco Lettieri, coordinatore dell'evento, ha ribadito la rilevanza dell'approfondimento della Garda Doc: "Ringrazio l'Associazione dei sommelier svizzeri e . Cos'ha il Garda di così importante per maturare negli anni la capacità di interpretare i gusti del nostro tempo? Non lo dimostrano solo castelli e pievi di grande valore architettonico ma anche una enogastronomia che dall'olio al pesce di lago è riuscita a conservare la sua identità e autenticità. L'enologia, elemento trainante dell'economia e del turismo locale, non poteva esimersi da questo ruolo e si è assunta nel tempo la responsabilità nel mondo di essere uno dei migliori biglietti da visita per la sua area di produzione. Questa sensibilità si è accompagnata alla capacità dei produttori di intrepretare le esigenze del consumatore moderno, sposando le sue filosofie di consumo, tra cui l'attenzione alle bollicine da gustare a tutto pasto o come aperitivo. Questo nuovo orizzonte, maturato in un contesto di attenzione all'ambiente e valorizzazione del patrimonio paesaggistico locale, è una delle sfide più importanti del Consorzio di tutela che ha portato a termine la modifica del disciplinare di produzione con inserimento della tipologia spumante bianco che, per decreto, deve riportare in etichetta il solo nome della denominazione Garda".
Da parte di Anna Valli, "il grazie all'Associazione dei sommelier svizzeri e alla Garda Doc. Bisogna ricordare che il Garda ha molte similitudini con Lugano, col lago che favorisce la coltivazione delle vigne ed è meta ambita di vacanze. Oggi abbiamo avuto modo di assaggiare eccellenti vini: il tema risulta molto interessante, va a ricercare e valorizzare le uve che vengono coltivate. Si parla di suoli, terroir, esposizione e, non dimentichiamocelo, la mano dell'uomo. Mi fa sempre piacere che siano presenti anche produttori, in un ambiente di fascino particolare con Villa Principe Leopoldo". Piero Tenca ha marcato "la stupenda presenza di così tante persone anche in una giornata di tempo cattivo. Ringrazio Carlo Alberto Panont e Giovanna Prandini del Consorzio Garda Doc. E Rocco Lettieri, che è un vero ambasciatore del Garda. E' un grande, perché già con la rivista Il Simpatico aveva pubblicato alcuni articoli sul Garda, articoli che abbiamo ancora nella sede dell'Associazione".
La sorpresa finale
Stimolato da Lettieri, l'ultimo intervento ha offerto una novità: tra i degustatori invitati alla masterclass, Silvano Ceolin, concagnese, presidente del neonato Comitato Italiano che tutela la storia della vite a piede franco. Ha esternato tutta la passione che distingue, in Italia, l'azione del sodalizio: "Il nostro compito è studiare il perché si è arrivati alla viticultura moderna. Nel 1863, quando è scoppiato il problema della fillossera, nessuno sapeva nulla di questo insetto così intelligente ma viticida. Ha distrutto l'80% della viticoltura, ha distrutto la nostra memoria storica". Un tema che ha suscitato interesse e l'applauso conclusivo di un pomeriggio di vera classe.