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Lupi, l'esperto: "Nel Triangolo Lariano c'è una famiglia ma è difficile che si avvicinino all’uomo"

A togliere ogni dubbio è Nicola Vicini, fotografo e guida ambientale escursionistica canzese.

Lupi, l'esperto: "Nel Triangolo Lariano c'è una famiglia ma è difficile che si avvicinino all’uomo"
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I lupi, nel Triangolo lariano, ci sono? E’ così facile incontrarli e soprattutto sono davvero pericolosi? Tutti interrogativi leciti, in questi giorni, dopo che un cittadino di Valbrona ha segnalato di aver incontrato due esemplari.

Risponde l'esperto

A togliere ogni dubbio è Nicola Vicini, fotografo e guida ambientale escursionistica canzese che da anni segue da vicino la tematica. Un approfondimento in merito è altresì previsto per sabato 19 ottobre all’agriturismo Ca’ Manin dove Vicini interverrà insieme ad altri esperti come Massimo Favaron e Vincenzo Perin.

"Nel nostro territorio i lupi ci sono - conferma Vicini - Sappiamo di tre famiglie in provincia di Como: due tra Menaggio e la Svizzera, una appunto nel Triangolo lariano. Ma c’è differenza tra famiglia e branco: nel primo caso si tratta di un nucleo composto da maschio alfa, femmina alfa e cuccioli; nel secondo si parla di esemplari appartenenti a diverse famiglie. I piccoli non si riproducono in famiglia ma dopo che vanno “in dispersione” ovvero si allontanano dalla famiglia originaria, intorno all’anno o ai due anni".

Alcune domande

Quanti esemplari potrebbero esserci nel Triangolo lariano?

 "Nella stessa famiglia potrebbero esserci da due a nove esemplari circa: è difficile però essere certi del numero preciso. Non sappiamo quanti siano quelli ancora nella famiglia né quelli già in dispersione".

E’ possibile incontrare da vicino un lupo nelle nostre zone?

"E’ un animale molto elusivo, è difficile che si avvicini alle persone ma non impossibile. Se si vede un esemplare da molto vicino è più probabile che si tratti di un Lupo cecoslovacco: una razza di cane che assomiglia al Lupo appenninico, ovvero quello che si trova nel Triangolo lariano. Si pensi che in generale un lupo ha bisogno di un territorio molto ampio per sé, circa 150 chilometri quadrati".

Il lupo è pericoloso?

"Se aggredisce sì, la sua mandibola esercita una pressione tale per cui se morde può staccare una mano. Comunque nell’ultimo secolo non risultano aggressioni all’uomo, mi preoccuperei più per i cani: se non sono al guinzaglio, scappano nel bosco e incontrano una mamma coi cuccioli o un esemplare in dispersione, probabilmente moriranno perché nel primo caso il lupo difende la sua prole e nel secondo il suo territorio. C’è un problema per gli allevatori ma in molti casi di animali aggrediti la colpa non era dei lupi: per averne la certezza bisogna analizzare il dna sulla ferita dell’animale, ma di solito i lupi attaccano solo cuccioli o esemplari feriti. Sono animali con un ottimo olfatto e molto intelligenti, se vedono un animale in fin di vita se ne nutrono ma magari non lo hanno ridotto loro così".

C’è la possibilità che si avvicinino ai centri abitati? Come comportarsi in questo caso?

"C’è un certo fenomeno di “randagismo”: se il lupo, come altri animali, trova rifiuti organici in giro potrebbe avvicinarsi alle case e quindi non bisogna dare confidenza né cibo in generale agli animali selvatici. E chi frequenta la montagna deve tenere a mente che questi animali vivono lì, bisogna rispettarli e conviverci. Se si dovesse mai avvistare, non ci si deve avvicinare in modo aggressivo perché i lupi tendono a difendere se stessi e i cuccioli. Si deve considerare, poi, che sono carnivori e devono mangiare: dobbiamo fare in modo che lo possano fare senza generare danni. Di base c’è sempre la logica del rispetto".

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