Lambrugo entra nella Cers del Lario: è il primo dell'Erbese
Verrà costituita dal punto di vista legale nei primi giorni di dicembre
Il Comune di Lambrugo entra a far parte della Cers del Lario Ets: è l’unico dell’Erbese a entrare nella Comunità energetica annunciata da Ecofficine. Si tratta di una Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale che coinvolge diversi Comuni anche nel territorio dell’Olgiatese, Canturino e Bassa Comasca.
Potranno entrare anche privati e aziende
Con questa novità, l’energia potrà essere condivisa tra produttori e consumatori, creando vantaggi economici, ambientali e sociali.
A parlare della novità è il sindaco Flavio Mauri: «Stiamo fondando la CERS del Lario: verrà costituita dal punto di vista legale nei primi giorni di dicembre. Sul territorio di Lambrugo abbiamo individuato una zona dove verrà creato un campo fotovoltaico utile alla CERS - spiega - Nella zona dell’Erbese per ora siamo l’unico comune che ha aderito: e grazie a questa iniziativa, si potranno ottenere dei vantaggi. Tutti i cittadini lambrughesi potranno usufruire di questa novità, e alcuni ci hanno anche già dimostrato il loro interesse».
Uno degli obiettivi della CERS del Lario ETS è quello di coinvolgere sempre più comuni, cittadini, associazioni e imprese, col fine di promuovere consapevolezza e partecipazione attiva alla generazione e condivisione di energia pulita.
All’incontro a parlare della CERS era intervenuto anche il presidente dell’associazione Il Gambero Mattia Soliani, che organizza diverse iniziative su tutto il territorio a tutela dell’ambiente. Soliani aveva espresso solo parole positive nei confronti della novità, che ora riconferma convintamente: «L’energia condivisa verrà messa in rete in maniera più consapevole - sottolinea - Un vantaggio è che non ci sarà bisogno di essere residente a Lambrugo per collegarsi alla CERS. Un altro vantaggio che si verrebbe a creare è sociale: per esempio gli avanzi dell’energia potrebbero anche essere dati a chi ha necessità. Con la Comunità Energetica non si diventa ricchi ma si fa del bene. Oltre ai vantaggi sociali ed economici, si può parlare anche di quelli ambientali - chiude Soliani - dato che con questa iniziativa ci sarà maggiore attenzione verso il rispetto dell’ambiente».