Urologia funzionale: un successo il congresso regionale della Siut
Grande affluenza alla settima edizione.
Il congresso regionale della Siut (Società italiana Urologia Territoriale) si è svolto nelle aule della Formazione di Asst Lariana all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia.
Che successo il congresso regionale
L’evento ha visto come presidenti il dottor Giorgio Bozzini, primario dell’Urologia di Asst Lariana e la dottoressa Rossella Radice, urologa, responsabile di branca delle attività territoriali di Asst Lariana per l’area Chirurgica, e come direttore scientifico il dottor Matteo Maltagliati, referente dell’Urologia funzionale di Asst Lariana. L’Urologia funzionale risponde principalmente all’incontinenza urinaria ma si occupa anche di ritenzione urinaria, vescica iperattiva, vescica neurologica, dolore pelvico, enuresi e soprattutto di complicanze funzionali che possono derivare da interventi chirurgici e in particolare oncologici.
Un percorso di professionisti
“Si tratta di un ramo dell’Urologia poco conosciuto ai più - osserva la dottoressa Radice - e che richiede, per le caratteristiche delle patologie interessate, un ragionamento elaborato con il coinvolgimento di più specialisti. Urologi, ginecologi, neurologi, fisiatri, infermieri, fisioterapisti sono solo alcuni dei professionisti coinvolti nel percorso diagnostico-terapeutico del paziente. La presenza mia e del dottor Bozzini testimonia, inoltre, lo stretto connubio e collaborazione che qui in Asst Lariana abbiamo tra l’ospedale e il territorio”.
Il primario di Urologia di Asst Lariana Bozzini sottolinea: "L’Urologia funzionale riveste un ruolo fondamentale nel percorso pre e post chirurgico ed è una prerogativa di tutti i centri ad alto valore operativo. La grande affluenza che abbiamo avuto a questa edizione testimonia l’importanza di questa realtà”.
Conclude Matteo Maltagliati, direttore scientifico del congresso e referente dell’Urologia funzionale: “Avere una diagnosi certa e un percorso di trattamento permette un importante passo avanti nella qualità di vita. E per affrontare le problematiche in ambito urologico serve un approccio multidisciplinare”.