Villa Guardia

Casse di munizioni russe trasformate in fioriere e donate a Papa Francesco

Da oggetto di distruzione a simbolo di istruzione: ora insegna il valore della pace.

Casse di munizioni russe trasformate in fioriere e donate a Papa Francesco
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Una cassa militare russa utilizzata per il trasporto di munizioni e abbandonata sul campo di battaglia in Ucraina è stata recuperata durante una missione umanitaria e portata a Villa Guardia dal gruppo "Frontiere di Pace". Trasformata in fioriera, mercoledì 4 dicembre è stata donata a papa Francesco.

Da oggetto di distruzione a simbolo di istruzione: ora insegna il valore della pace

Un oggetto di distruzione trasformato in un simbolo di istruzione, nel senso che insegna a credere nella pace e ne veicola il valore. L'udienza generale di mercoledì mattina nella gremita piazza San Pietro ha emozionato i volontari comaschi, aggregati nel gruppo che ha base nella parrocchia di Maccio. In prima fila, esponendo lo striscione di "Frontiere di Pace" davanti al sommo pontefice, una delegazione di 17 persone, incluso il parroco di Maccio, don Gianluigi Zuffellato, ha vissuto momenti emozionanti. Sempre col pensiero rivolto ai familiari a casa e ai molti amici in Ucraina con cui, in quasi tre anni di guerra, è stato tessuto un solido legame di amicizia. A papa Francesco è stata consegnata in dono una cassa militare russa, segno dell'invasione su larga scala che tuttora opprime la popolazione ucraina. Una cassa che in origine conteneva munizioni, poi abbandonata sul suolo ucraino. Una delle migliaia di casse abbandonate dall'esercito invasore, dopo aver utilizzato le munizioni. Una decina di questi contenitori di legno è stata recuperata dai volontari comaschi, per trasformarle in fioriere di pace.

Cassa-fioriera donata a Papa Francesco, insieme al libro e alla maglietta di "Frontiere di Pace e a una stella di legno

Al termine dell'udienza generale, lo stesso parroco e Giambattista Mosa, coordinatore di "Frontiere di Pace", hanno avuto l'eccezionale opportunità di interagire col pontefice. A Bergoglio hanno consegnato la prima cassa militare trasformata in fioriera (grazie alla generosa disponibilità dell'azienda florovivaistica "I figli dei fiori" di Como). Un dono dal potente effetto simbolico, per il messaggio di pace che trasmette in un'epoca di conflitti.

Poi, nelle mani di papa Francesco anche il libro "Volti e voci della resistenza ucraina", scritto da Giambattista Mosa e Nicola Gini: una pubblicazione che racchiude testimonianze preziose di donne e uomini ucraini che chiedono di non essere dimenticati, di non essere lasciati soli. Un volumetto il cui ricavato è interamente finalizzato a sostenere le missioni umanitarie in Ucraina. E poi, in dono anche una stella di legno realizzata dal volontario Dario Rini, con inciso il nome di papa Francesco.

L'emozione di incontrare il pontefice

Due le immagini che sintetizzano lo speciale incontro. La prima la tratteggia don Gigi Zuffellato: “Abbiamo accarezzato e desiderato tanto questo incontro con Papa Francesco, grande testimone del nostro tempo. Quando mi sono trovato davanti a lui ho sentito il cuore in gola. Un momento di vera empatia, davanti al Papa che sempre ci richiama al valore della pace e della giustizia”.

Le missioni umanitarie

"Frontiere di Pace" ha all’attivo 31 missioni umanitarie in Ucraina, in particolare a Kharkiv, Izjum, Kherson, Kramatorsk, Druzkivka e in una miriade di villaggi dell’oblast di Kharkiv e dell’oblast di Donetsk. Proprio per i molti amici di città e villaggi ucraini e in generale per il popolo ucraino, i volontari comaschi hanno chiesto e ottenuto una benedizione dal pontefice. Inoltre, i volontari sono impegnati anche per l'invio di un container di cibo, medicinale e generi di prima necessità in Libano, un altro Paese dove purtroppo la guerra ha già provocato lo sfollamento di circa un milione di profughi. Il gruppo è un insieme di volontari non solo della parrocchia di Maccio ma anche di altre comunità come Montano Lucino, Faloppio, Uggiate con Ronago, Olgiate Comasco, Cantù  e Como e in sinergia col coordinamento per l'emergenza Ucraina che ruota attorno a don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio.

 

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