Più di 5mila interventi in 12 mesi per i Vigili del fuoco
Dati snocciolati in occasione di Santa Barbara e delle festività.
In occasione della patrona dei Vigili del fuoco, Santa Barbara, così il comandante di Como Pugliano: “E’ tradizione proporre, con dei dati, una descrizione precisa dell’attività. Sono 5.559 il totale degli interventi di quest’anno”.
Vigili del fuoco, azione e interventi quotidiani
Prima di rivelare qualche dato, i saluti del comandante dei Vigili del fuoco di Como Antonio Pugliano: "La festa di Santa Barbara, Patrona del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, è sempre un'importante momento per incontrare la cittadinanza e condividere i valori fondamentali che caratterizzano l’azione quotidiana dei Vigili del fuoco impegnati al servizio della collettività, non solo nelle attività ordinarie ma anche nelle operazioni di soccorso. Ho assunto l’incarico di comandante provinciale di Como da relativamente poco tempo. Sono trascorsi circa 2 mesi dal mio arrivo in questa bellissima città, in questo pregevole territorio. Mi sembra di essere qui da sempre! Ho trovato un’organizzazione strutturata, pronta e decisa a migliorarsi per innalzare il livello di qualità dei servizi che offriamo alla comunità. A nome di tutti loro porgo un caloroso saluto e un ringraziamento sentito".
Più di 5.000 interventi
Pugliano aggiunge: "In questa occasione è tradizione proporre, con dei dati, una descrizione precisa dell’attività. Sono 5.559 il totale degli interventi di quest’anno. In linea con quelli passati e occorre ricordare che oltre alle sedi di Como, Cantù e Menaggio che operano con personale operativo permanente, una quota consistente di questi interventi viene svolta dai Vigili volontari che operano nei 7 distaccamenti dislocati a copertura del territorio provinciale. A tutti loro va un grazie davvero speciale con ammirazione sincera per aver scelto di offrire il proprio tempo libero al servizio degli altri”.
Distaccamento di Cantù (1 autopompa serbatoio), distaccamento volontari di Appiano Gentile (1 autopompa serbatoio, 1 autobotte pompa), volontari di Canzo (1 autopompa serbatoio, 1 autobotte pompa), volontari di Erba (1 autopompa serbatoio, 1 autobotte pompa, 1 piattaforma aerea), di Centro Valle Intelvi (1 autopompa serbatoio, 1 autobotte pompa), di Menaggio (1 autopompa serbatoio), volontari di Cantù (1 autopompa serbatoio, 1 autobotte pompa), volontari di Dongo (1 autopompa serbatoio, 1 autobotte pompa, 1 piattaforma aerea) e volontari di Lomazzo (1 autopompa serbatoio, 1 autobotte pompa). Per un totale di 154 Vigili del fuoco permanenti e 197 Vigili del fuoco volontari.
Le alte qualificazioni del Comando? San, nucleo Speleo Alpino Fluviale; Nbcr, nucleo Nucleare Batteriologico Chimico Radiologico; Sa, soccorritori Acqautici; Tar, Topografia Applicata al Soccorso; Usar, Urban Search And rescue; Ommt, Operatori Macchine Movimento Terra.
Dal primo novembre 2023 al 31 ottobre 2024, questi i dati:
Cambiamenti climatici, maggiore impegno
"Negli ultimi anni - aggiunge il comandante - come Corpo Nazionale siamo stati sempre più impegnati in scenari d’emergenza (nubifragi, tempeste, alluvioni, frane, esondazioni, incendi boschivi...) connessi ad eventi meteo-climatici estremi. Lo abbiamo fatto secondo modalità di attivazione appositamente pianificate a livello nazionale per rinforzare la risposta in soccorso laddove c’è maggiormente necessità, anche all’estero. Siamo rimasti in prontezza d’intervento per tante calamità. E’ una pratica che rientra negli standard operativi del Corpo Nazionale che però in questi ultimi anni sta diventando molto più frequente. I dispositivi di soccorso locali si rivelano sempre più insufficienti di fronte ad eventi la cui frequenza di accadimento e l’intensità degli effetti aumentano drammaticamente. Per la prima volta nel 2024 il riscaldamento globale ha superato la soglia di 1,5 gradi in modo continuativo ed è la più alta mai registrata (fonte Osservatorio climatico Copernicus dell’Unione Europea). E’ la dura essenza del cambiamento climatico conseguenza dell’innalzamento medio della temperatura sulla Terra. Di fronte a questo dato occorre comprendere che da soli non ce la possiamo fare e, se vogliamo affrontare in maniera più efficace questo genere di eventi per garantire adeguati livelli di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite, spesso nel mondo quelle meno o per niente responsabili di questi effetti, è necessario rafforzare il sistema di risposta orientandolo verso una maggiore e più ampia integrazione fra tutte, tutte le componenti e le attività (di previsione, prevenzione, emergenza, superamento dell’emergenza) del sistema di protezione civile. Questa sarà la strada maestra se vogliamo minimizzare i rischi nell’attesa che le politiche di mitigazione e adattamento che saranno messe in atto dispieghino i loro effetti. I cambiamenti climatici sono una realtà di cui si deve prendere atto e per dare maggior senso al lavoro e all’impegno di ciascuno di noi occorre reagire, operare, con maggiore determinazione e assumere l’impegno, forse non più rinviabile, di fare tutto il possibile per proteggersi e al contempo adoperarsi individualmente e collettivamente per rallentare questa folle corsa al rialzo della temperatura sulla nostra terra”.