Autismo, Villa Santa Maria diventa Centro di riferimento per un nuovo rivoluzionario modello di intervento precoce
importante novità al centro multiservizi
Importante novità a Villa Santa Maria sul fronte della cura e riabilitazione di bambini con autismo. Il Centro Multiservizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza di Tavernerio ha, infatti, deciso di adottare l’Early Start Denver Model (ESDM): un modello di intervento sviluppato negli Stati Uniti e basato sull’evidenza scientifica che sta rivoluzionando il trattamento precoce dei disturbi dello spettro autistico.
Autismo: nuovo programma di intervento precoce e intensivo per l'infanzia
In particolare, il centro di Tavernerio, grazie alla collaborazione con la dottoressa Costanza Colombi, figura di spicco nel panorama internazionale dell’autismo e promotrice dell’ESDM in Italia, introdurrà questo nuovo programma di intervento precoce e intensivo con la formazione dei suoi operatori e con l’obiettivo di diventare Centro di riferimento territoriale in questo nuovo ambito.
Il programma è destinato a bambini tra i 12 e i 48 mesi: è un modello di intervento specifico che si basa su un coinvolgimento in fasi molto precoci e prevede un approccio naturale in cui le attività terapeutiche sono integrate nella routine quotidiana e si svolgono con un’interazione giocosa e strutturata in contesti familiari e accoglienti, con il coinvolgimento dei genitori come partner attivi.
“Lavorare con i bambini nei primi anni di vita può fare una differenza enorme nel loro sviluppo”, spiega il professor Enzo Grossi, Direttore scientifico di Villa Sana Maria. “Nell’ESDM, che al momento è proposto solo da una ristretta cerchia di strutture, il disturbo dello spettro autistico viene considerato come un disturbo evolutivo che colpisce tutti i domini dello sviluppo. Per il suo trattamento vengono quindi impiegate diverse tecniche di intervento che vengono declinate in un programma educativo personalizzato per migliorare la qualità della vita del bambino e della sua famiglia. Le evidenze scientifiche ci dicono che i risultati che si possono ottenere sono anche molto significativi”.
“Nei primi mesi dello sviluppo del bambino non facciamo diagnosi, ma identifichiamo chiare immaturità ed eventuali atipie”, spiega la dottoressa Costanza Colombi, psicologa e ricercatrice attiva all’IRCCS Fondazione Stella Maris e Adjunct Assistant Professor presso la University of Michigan. “Per esempio, se il bebé non sorride, non sostiene il contatto oculare o non si relaziona con mamma e papà, siamo in presenza di comportamenti che possono costituire un campanello d’allarme, così come lo possono essere altri segnali precisi. Lo scopo dell’ESDM è quello di sostenere il funzionamento dei bambini con disturbo dello spettro autistico, non di farli rientrare in un modello standard, colmando i gap che si sono accumulati nelle diverse aree dello sviluppo attraverso un intervento basato sulla scienza dello sviluppo del bambino e tecniche di insegnamento comportamentali e naturalistiche ad alta precisione”.