Solbiate con Cagno

Come tutelare il patrimonio delle viti a piede franco in Italia

Tre giornate di approfondimento, il grande slancio dato dal presidente Silvano Ceolin.

Come tutelare il patrimonio delle viti a piede franco in Italia
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Bilancio positivo, tra i Campi flegrei e il Vesuvio, per gli Incontri internazionali a piede franco, che hanno visto protagonista il Comitato Italiano per la Tutela del piede franco, che ha sede a Solbiate con Cagno.

Una manifestazione vitivinicola itinerante

Da anni si svolge in diversi Paesi del mondo, promossa dall’Associazione Le Francs de pied che ha sede a Montecarlo. Per il 2025 ha scelto l’Italia per il l’annuale tour alla scoperta di viti e di vini anche grazie al gemellaggio con il Comitato Italiano per la Tutela del Piede Franco (Associazione nata nell’aprile 2024 con l’obiettivo di tutelare le viti franche di piede e cioè le viti senza portainnesto, perché scampate all’invasione della fillossera che dalla fine dell’Ottocento ha distrutto il novanta percento del vitigno europeo, e per questo loro valore storico e culturale ritenute meritevoli di cura e di tutela). I tre giorni sono stati organizzati dalla vicepresidente Adele Munaretto e dal delegato Campania Cosimo Orlacchi, coadiuvati dal presidente Silvano Ceolin.

Giornate di approfondimento

Mercoledì 22 gennaio gli ospiti sono stati accolti all’Hotel Villa Luisa a Lucrino dove hanno potuto godere dell’accoglienza targata Federalberghi Campi Flegrei che ha concesso il patrocinio morale all’evento; la prima tappa enogastronomica è stata alla volta delle Cantine Astroni, già premiate come eccellenza nell’accoglienza e scelte poiché in un territorio fortemente vocato alla viticoltura tradizionale a piede franco. Accolti da Cristina Varchetta, quarta generazione dell’azienda, presenti ospiti provenienti da Spagna, Grecia, Svizzera, Argentina, Francia, Turchia e da diverse regioni dal nord al sud dell’Italia. Giovedì 23 si è svolto l’evento centrale di confronto e di scambio culturale/scientifico multidisciplinare. Grazie alla concessione del patrocinio morale del Comune di Bacoli, la Sala Ostrichina ha ospitato il workshop, dal titolo “Verso il Riconoscimento del Piede Franco: esperienze a confronto”.  Il dibattito ha visto la presenza di molteplici relatori portatori ciascuno della propria esperienza, della propria competenza edella propria storia rispetto ai vitigni preziosi a piede franco.

L’intervento del presidente

Il presidente Silvano Ceolin ha dato ulteriore slancio al Comutato: “Credo sia arrivato il momento di far sapere all’Italia che esistiamo, che siamo qui per dare voce e visibilità alle viti a piede franco che da 200 anni voce non avevano. La nostra associazione è nata da soli dieci mesi; è composta da produttori, enologi, sommelier, professionisti e appassionati del vino. Nostro intento è quello di raccogliere, censire e proteggere ogni vitigno o singola vite a piede franco. Siamo gli ultimi difensori degli ultimi esemplari della Vitis vinifera Europea, vite che ha nel suo Dna 8.000 anni di storia. Le nostre radici storico culturali religiose sono le stesse che hanno le viti a piede a franco, ben radicate nel terreno. In Italia ci sono 600.000 ettari di viti e neanche l’1% è a piede franco. Siamo il primo paese al mondo per viti autoctone 1.200 circa”.

Tre giorni di spessore

I tre giorni sono terminati proprio sul Vesuvio e l’associazione Francs de Pied ha ringraziato il presidente, il delegato Orlacchio e gli organizzatori per le magnifiche giornate trascorse alla scoperta di un territorio estremamente ricco di fascino, storia, cultura e viticoltura.

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