Ricordato Palatucci, il commissario di Polizia che salvò ebrei dalla deportazione
Nella mattina di lunedì 10 febbraio.
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La Polizia di Stato di Como, difronte alla caserma De Cristoforis, ha tenuto la cerimonia in memoria dell’ex Questore di Fiume Giovanni Palatucci.
Cippo per Palatucci
Il cippo commemorativo in suo onore è da tempo collocato nei giardini davanti al Tempio Voltiano di Como - in questo periodo non accessibile per la riqualificazione dell’area - ed è stata così scelta la zona adiacente la Caserma De Cristoforis in quanto negli anni del secondo conflitto mondiale, numerosi ebrei comaschi venivano collocati in quella zona, dove insisteva una parte della fabbrica Ticosa. Giovanni Palatucci nasce a Montella in provincia di Avellino il 31 maggio 1909, accede nei ruoli dei funzionari della Pubblica Sicurezza con la qualifica di Vice Commissario venendo assegnato alla Questura di Genova. Nel 1937 sarà trasferito alla Questura dell’allora città italiana di Fiume, per dirigere l’ufficio stranieri divenendo successivamente Commissario. Quando nel 1941, in piena Seconda guerra mondiale, Italia e Germania aggrediscono la Jugoslavia, una moltitudine di ebrei braccati dai nazisti cercherà disperatamente rifugio verso la zona di Fiume che diventa così un crocevia di immigrazione di un’umanità espropriata di ogni bene. Nel settembre 1944 Giovanni Palatucci diviene Questore reggente di Fiume e si prodiga per nascondere e salvare il maggior numero di vite mettendo in atto più di un escamotage per eludere la loro cattura, evidenziando un forte senso di umanità e carità cristiana.
Il “dopo”, un memoriale di Fiume
Il Questore Palatucci però, inizia a pensare anche al “dopo”, elaborando un memoriale in inglese sull’autonomia di Fiume, destinato agli alleati, che già avevano occupato il sud Italia e stavano risalendo la penisola. Sarà proprio quel documento a determinare il suo arresto da parte della polizia segreta tedesca, verrà portato in carcere a Trieste e accusato di cospirazione e collaborazione con il nemico. Viene condannato a morte dalle autorità tedesche per la sua attività ritenuta ostile, condanna poi commutata nella deportazione a Dachau. Muore il 10 febbraio 1945, a poche settimane dalla liberazione, dopo aver subito circa quattro mesi di stenti e sevizie; il suo corpo verrà gettato in una fossa comune insieme ai corpi di centinaia di ebrei e di antifascisti.
Nel 1990 lo YAD VASHEM di Gerusalemme nomina il Commissario Palatucci "Giusto tra le nazioni", nel 1996 la Repubblica Italiana gli conferisce la Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria e nel 2000, papa San Giovanni Paolo II lo annovera tra i Martiri del XX secolo mettendo in atto il processo per la sua beatificazione.
La cerimonia
Alla cerimonia di commemorazione, ieri mattina, il questore di Como Marco Calì, ha accolto le principali autorità cittadine, presenti il prefetto di Como Corrado Conforto Galli, il vicepresidente della Provincia di Como Giovanni Alberti, il sindaco di Como Alessandro Rapinese, i comandanti provinciali dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigli del fuoco e una rappresentanza del Comando della Polizia locale di Como.
Una nutrita rappresentanza anche di poliziotti della Questura di Como e delle specialità dislocate in provincia, presente inoltre una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.
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