La storia di Marta Roncoroni: dall'Italia a Kassel
"In Germania c’è una particolare attenzione per le regole. Tutto deve essere perfetto e ordinato"

Marta Roncoroni, 29enne originaria di Fino Mornasco, si è trasferita a Kassel, Germania, e lì ha trovato la sua strada.
La prima volta a Kassel
Racconta Marta:
"Ho fatto l’università in Italia, per la precisione Mediazione linguistica, e, proprio durante quel periodo, mi sono candidata, senza troppe aspettative, per uno stage in una grande azienda della provincia di Como. Immediatamente, però, è arrivata la controproposta di lavorare per loro, ma all’estero, dato che già al tempo parlavo più lingue. Così, nel 2016, ho vissuto una prima esperienza in una filiale in Germania, a Kassel. Inizialmente, sono rimasta lì per uno stage estivo di 4 settimane, poi sono rientrata in Italia per proseguire gli studi e concludere il mio percorso di formazione".
Il trasferimento
Ma, poco dopo, per Marta si sono riaperte le porte della Germania:
"Nel 2017 ho fatto ancora uno stage estivo a Kassel, questa volta un po’ più lungo; lo spostamento definitivo, invece, è avvenuto nel 2018, dopo la mia laurea triennale.Io sono un’impiegata e gestisco il costumer service della filiale di Kassel, mi occupo, per esempio, dell’inserimento degli ordini e della gestione delle richieste dei vari clienti".
Marta, per studi e background, ha sempre avuto una mentalità molto aperta verso l’estero, anche per soddisfare il suo desiderio di scoprire altre parti del mondo:
"Io amo viaggiare, è una delle mie più grandi passioni. Da turista ho visitato tanti Stati. Non per caso ho studiato Lingue all’università, poi, però, quando si vive in un altro Paese si comprende bene come la lingua parlata abbia sfumature diverse rispetto a quella che si studia nei libri. Ora il mio tedesco è decisamente più fluente. In generale, ormai, conosco più la Germania che l’Italia, soprattutto nei particolari più nascosti. Mi piace scoprire e osservare anche i luoghi meno noti. Per esempio ho visitato Helgoland, un arcipelago sperduto nella parte sud-orientale del Mare del Nord. Rimango veramente incantata da questi paesaggi. Per quanto riguarda la dimensione lavorativa, invece, sono sempre stata legata a Kassel, una città con circa 200mila abitanti che ogni 5 anni, attraverso una nota mostra d’arte contemporanea, attira tanti stranieri, quindi si respira un clima internazionale anche qui".
Idee chiare sul futuro
Nell’intravedere il futuro, Marta ha le idee piuttosto chiare, senza, però, escludere totalmente nuovi scenari:
"In Germania mi trovo veramente molto bene, ovviamente sono legata al nostro Paese, ma, almeno per i prossimi anni, non prevedo un mio rientro definitivo in Italia. Qui a Kassel sono felice. Forse non escludo la possibilità di spostarmi, tra un po’ di anni, in un altro Stato, sempre all’estero, dato che il mio originario trasferimento in Germania nasce anche dalla curiosità di sperimentare un’altra dimensione. Magari in futuro avvertirò ancora l’esigenza di mettermi in gioco in una nuova sfida stimolante".
L'accoglienza tedesca
Nell’apprezzare la Germania, Marta smentisce anche un luogo comune che, spesso, riguarda i tedeschi:
"Io sono stata accolta benissimo, i colleghi di lavoro sono tutti molto gentili, per i vicini di casa sono quasi come una figlia. In Germania ho trovato pure parecchi nuovi amici e anche l’amore, il mio fidanzato è tedesco. Ormai ci sono proprio delle radici che mi legano a questa realtà. In Italia molti vedono i tedeschi come persone rigide e chiuse, ma, invece, non è così, anche loro sono affettuosi. Apparentemente, magari, non c’è la solarità italiana. Ma, semplicemente, esprimono la loro umanità in modo diverso".
Il legame con l'Italia
In tutto ciò, Marta non dimentica l’originaria radice che la lega all’Italia:
"Una parte del mio cuore è sempre a Fino Mornasco, in particolare nella frazione di Socco, dove sono cresciuta. Lì c’è ancora la mia famiglia. Mi fa molto piacere rientrare a casa, appena posso. Tendenzialmente, riabbraccio l’Italia almeno un paio di volte all’anno, sia per le vacanze, spesso al mare, che per passare il Natale con i miei genitori. Inoltre, per me è una soddisfazione far conoscere il mio paesino a tanti tedeschi con cui ho consolidato un rapporto negli ultimi anni. Anche il mio fidanzato apprezza molto l’Italia, adora la cultura e il cibo del nostro Paese. Abbiamo fatto anche una gita sul Lago di Como che è stata particolarmente apprezzata".
Per quanto riguarda, più nello specifico, le maggiori differenze tra l’Italia e la Germania, Marta afferma:
"In Germania c’è una particolare attenzione per le regole. Tutto deve essere perfetto e ordinato. C’è anche molta pulizia. In Italia, invece, vedo più amore per la cultura. I tedeschi, proprio come mentalità, sono diversi, cercano soprattutto la funzionalità piuttosto che la bellezza. Poi, ovviamente, ci tengo a specificare che non sto vivendo attualmente la realtà italiana, quindi alcune nuove sfumature magari mi mancano. Qui a Kassel noto sempre più sensibilità per le esigenze della singola persona, anche nelle piccole cose. Per molti c’è la possibilità di gestire i propri orari di lavoro, svolgendo diverse attività anche a distanza. Poi, per esempio, si può portare il cane in ufficio. Per tutti gli animali c’è grande rispetto".
La cucina tedesca
Per Marta le note dolenti in Germania, come per molti italiani all’estero, sono clima e cibo:
"Qui c’è meno sole, si trascorrono tanti mesi piuttosto cupi e tristi dal punto di vista delle condizioni atmosferiche. C’è tanto freddo. Dal punto di vista gastronomico, invece, chiaramente la Germania non ha una tradizione paragonabile all’Italia. Tanti tedeschi, quindi, vedono il cibo italiano come qualcosa di meraviglioso, anche per la qualità delle materie prime. In Germania sono abituati a mangiare tanta carne e ovviamente le famose “kartoffeln“, ovvero le patate. Tutto ricoperto da una buona salsa. Inoltre, la birra è parte essenziale delle loro vite, infatti, quando si mangia fuori, è quasi più economica rispetto all’acqua. Nel cibo, secondo me, un punto di forza dei tedeschi è la particolare attenzione per le diete alternative, come quella vegetariana, ma si sta diffondendo molto pure quella vegana".
"Andare all'estero è un grosso valore aggiunto"
Infine, Roncoroni espone il suo punto di vista nel consigliare l’estero ai giovani italiani:
"Io ho toccato con mano l’interrogativo di un trasferimento, dato che mi sono trovata a un bivio nel valutare se proseguire in Italia o provare un’esperienza fuori. Ho intrapreso la seconda strada e oggi vedo tanti splendidi benefici. Quindi sì, andare all’estero può rappresentare un grosso valore aggiunto, però, bisogna essere consapevoli di ciò che si sta facendo, gli ostacoli ci sono e non vanno sottovalutati. Soprattutto all’inizio, inevitabilmente, ci si sente soli. Bisogna imparare ad affrontare le difficoltà, senza il supporto diretto e costante dei propri genitori. Ma, probabilmente, proprio questa parte, anche spigolosa, è quella che rende formativa l’esperienza. Così si cresce".