Riabilitazione del pavimento pelvico: a Villa Aprica un ambulatorio specializzato
La dottoressa Simona Pettinà presenta le ultime terapie utilizzate all'Istituto comasco per affrontare le problematiche legate a questa parte del corpo

Il pavimento pelvico è il complesso di muscoli striati e delle fasce che chiudono inferiormente il nostro bacino e dai quali dipendono la statica e la dinamica pelvica. Molteplici sono le sue funzioni dalle quali dipendono il nostro benessere, come: continenza urinaria e minzione, continenza fecale ed evacuazione, funzione sessuale, parto per quanto riguarda le donne, supporto per gli organi pelvici (utero, vescica, retto e prostata).
All’Istituto Clinico Villa Aprica di Como è attivo l’ambulatorio di Riabilitazione del Pavimento Pelvico la cui finalità è proprio quella di “curare” le problematiche che derivano da un mal funzionamento di questa parte del corpo.
Riabilitazione del pavimento pelvico: l'ambulatorio di Villa Aprica
Per capire cos’è il pavimento pelvico e perché sia necessaria una sua riabilitazione, abbiamo parlato con la dottoressa Simona Pettinà, infermiera, ostetrica e coordinatrice dell’ambulatorio, all’interno dell’Unità funzionale di Proctologia e Patologia del Pavimento Pelvico, al quale possono rivolgersi sia le donne, sia gli uomini.
Quali le problematiche che potrebbero insorgere, legate al pavimento pelvico?
"Le problematiche più classiche riguardano l’incontinenza o la ritenzione urinaria, cioè la difficoltà a trattenere l’urina o a urinare, l’incontinenza fecale o la difficoltà ad evacuare. Ci possono poi essere altre problematiche quali: prolasso, disfunzioni sessuali, come il dolore per la donna durante l’atto sessuale (associato o meno a vulvodinia) o la difficoltà nel mantenere l’erezione per l’uomo, presenza di emorroidi, dolore pelvico generalizzato".

E quali sono le cause?
"Diverse sono le cause che possono portare all’insorgere di una disfunzione pelvi-perineale. Alla base possiamo trovare una struttura muscolare con poca forza, o una scarsa capacità di tenuta o una muscolatura che si affatica facilmente. Ci sono problematiche che possono derivare anche da una muscolatura perennemente contratta, che fatica a rilassarsi o che mal si coordina con altri gruppi muscolari. Fattore importante e non da sottovalutare è anche come noi utilizziamo il nostro pavimento pelvico nella vita di tutti i giorni nonché lo stile di vita: eccessivi sforzi, certi sport o la sedentarietà possono avere ripercussioni non sempre positive sul pavimento pelvico. Ovviamente non siamo tutti uguali e ogni corpo reagisce in modo diverso".
Cosa dobbiamo fare quando abbiamo questi problemi?
"Quando ci accorgiamo di avere qualcosa che non va si rende necessaria una visita da specialisti quali urologo, proctologo, ginecologo, meglio se pelviperineologo, o anche direttamente da un rieducatore del pavimento pelvico".
E quali sono le terapie per risolvere questi problemi?
"Ci sono diversi tipi di approcci terapeutici: funzionale, strutturale e comportamentale. Quello funzionale cerca di insegnare a gestire e sentire il proprio pavimento pelvico - ad esempio con i classici esercizi di Kegel per il rinforzo attivo o il rilassamento della muscolatura -, ed è la persona che va a lavorare su quella parte del corpo con consapevolezza. Tale approccio, che fa parte della rieducazione più classica, comprende la chinesiterapia, il biofeedback e l’elettrostimolazione. Con l’approccio strutturale, invece, si lavora sulla struttura dei tessuti. In questo ambito, a Villa Aprica abbiamo la possibilità di utilizzare strumenti quali la radiofrequenza, l’elettroporazione e l’ozono".
In cosa consiste la radiofrequenza?
"La radiofrequenza crea un campo elettromagnetico che, attraversando il tessuto biologico, permette di sviluppare del calore avendo così un’azione biostimolante, il cui effetto principale è la produzione di nuovo collagene, la proteina più presente nel nostro corpo che mantiene i tessuti giovani ed elastici. Andiamo quindi a ringiovanire questi tessuti e di conseguenza li rendiamo più forti. Può anche avere effetti contro il dolore e l’infiammazione, permette una maggiore ossigenazione dei tessuti e favorisce la circolazione. A seconda della problematica e del programma personalizzato usato si va a indurre un effetto piuttosto che un altro".
E l'elettroporazione?
"L’elettroporazione, invece, è una tecnica che rende la membrana cellulare temporaneamente e reversibilmente permeabile a molecole che solitamente non sarebbero in grado di attraversarla. Se mettiamo del collagene dall’esterno verrà assorbito fino a un certo punto, ma con l’elettroporazione aumentiamo l’assorbimento del prodotto che usiamo. Quindi viene usato come rafforzamento di altre terapie, se necessario".
Per quanto riguarda l’ozonoterapia, a cosa serve?
"Grazie all’ossigeno-ozono terapia possiamo trattare tante altre problematiche dell’apparato genitale, come lichen, cistiti ricorrenti, atrofia e distrofia e secchezza vaginale, esiti cicatriziale dopo parto cesareo o episiotomia, vulvodinia e vestibolite, proctiti attiniche, migliorando notevolmente la cura di queste patologie"
Quindi le nuove tecnologie aiutano la cura?
"Queste nuove tecnologie si completano e lavorano in modo sinergico andando a rinforzare quella che è sempre stata la classica riabilitazione proprio perché agiscono su più fronti. Le nostre tecnologie ci permettono di avere un approccio a 360 gradi sul paziente personalizzando al meglio la cura".
È importante anche il lavoro, diciamo, fatto a casa?
"Durante gli incontri in Villa aprica vengono sempre insegnati degli esercizi che riguardano la parte funzionale, che dovranno poi essere svolti a casa, e si insegna al paziente a gestire in modo fisiologico questa parte del corpo".
Quando diventa necessario fare della riabilitazione?
"Come spesso dico, non è necessario avere un problema per iniziare a prendersi cura di sé stessi. Tuttavia, è importante farsi vedere quando c’è un problema tra quelli sopra citati - meglio non aspettare troppo – ed è bene ricordare che alcune condizioni non vanno considerate 'normali' solo perché si ha una certa età, si ha partorito o si è sottoposti a un intervento. Anzi, rispetto all’intervento chirurgico, la riabilitazione potrebbe, in casi meno gravi, aiutare a evitarlo e, in caso di intervento, può aiutare a ripristinare le corrette funzioni ed evitare che il problema si ripresenti in futuro".