Cure palliative: il progetto sperimentale di un Centro Diurno
Accolti oggi i primi ospiti nella struttura

Con la giornata odierna, lunedì 5 maggio, all’Hospice di Mariano Comense sono stati accolti i primi ospiti del Centro Diurno sperimentale avviato per i pazienti seguiti dal Dipartimento di Cure Palliative.
L'iniziativa
L’iniziativa è stata sviluppata in co-progettazione con l’organizzazione di volontariato Il Mantello, che da anni opera in convenzione con Asst Lariana nel campo delle cure palliative e con Vidas, un’associazione senza scopo di lucro anch’essa impegnata ad offrire assistenza socio-sanitaria completa e gratuita ad adulti e bambini malati inguaribili a domicilio. Il progetto, denominato “Come Casa”, prevede una sperimentazione di un anno e i primi ospiti, selezionati dall’équipe di Cure Palliative, sono stati accolti oggi nei nuovi spazi ristrutturati appositamente da Asst Lariana e arredati poi da Il Mantello (grazie a una donazione in ricordo di Giulio Rovagnati, promossa dalla figlia e dalla moglie): una sala da pranzo con cucina, un’area dedicata al riposo e un’area per le attività di socializzazione.
I servizi
Insieme alla presenza dei volontari saranno assicurati, al bisogno, un servizio medico ed infermieristico, un servizio socio-sanitario, la consulenza nutrizionale, la fisioterapia e l’assistenza psicologica. Tali servizi saranno affiancati da attività ricreative come la musicoterapia, l’arteterapia, la pet-therapy; sono inoltre previste assistenza spirituale e sociale nonché consulenze legali e bioetiche. Le diverse figure saranno messe a disposizione in parte da Asst Lariana e in parte dall’associazione Il Mantello che finanzierà la presenza dei professionisti necessari.
Le parole del direttore sanitario
“La proposta si ispira ad alcuni principi cardine del DM 77 quali la co-progettazione, la valorizzazione della partecipazione della comunità e dei diversi attori locali, la presa in carico della cronicità e fragilità secondo il modello della sanità di iniziativa, la valutazione del bisogno della persona e l’accompagnamento alla risposta più appropriata, la partecipazione a iniziative di ricerca - osserva il direttore socio sanitario di Asst Lariana, Maurizio Morlotti - Allo stesso tempo risponde alle indicazioni regionali della DGR 3720 dello scorso novembre quali lo sviluppo di percorsi-pilota integrati tra ospedale e territorio in collaborazione con il Terzo Settore, la co-programmazione e co-progettazione con il Terzo Settore nelle attività socio sanitarie, l’individuazione di modelli innovativi, l’analisi dei bisogni emergenti della popolazione e la conseguente rimodulazione/innovazione dei servizi”.
La valutazione
Gli esiti della sperimentazione saranno puntualmente rendicontati a Regione per una valutazione congiunta dell’efficacia della proposta. “Siamo partiti dal bisogno dei pazienti di continuare a sentirsi parte di una comunità, di recuperare un ruolo sociale che la malattia ha loro sottratto - sottolinea la presidente dell’associazione Il Mantello, Enrica Colombo - Da qui la proposta di occasioni di condivisione e vicinanza per migliorare il loro benessere e la loro qualità di vita e di riflesso anche di chi si prende cura di loro a casa”. “Per l’avvio del progetto - conclude Enrica Colombo - è stata preziosa l’esperienza che i nostri volontari hanno vissuto frequentando i servizi e le attività svolte da Vidas”. “La valutazione del bisogno e la frequenza con cui accedere al servizio saranno valutate insieme all’équipe di Cure Palliative - spiega la dottoressa Carla Longhi, direttore delle Cure Palliative di Asst Lariana - Il paziente potrà essere accolto al mattino, al pomeriggio oppure anche tutto il giorno tra le 8 e le 18, dal lunedì al venerdì o solo in alcuni giorni. Grazie ai volontari de Il Mantello sarà possibile provvedere anche al trasporto se i familiari non avessero la possibilità di assicurarlo. Al Centro Diurno il paziente sarà quindi accompagnato e supportato nelle attività cui vorrà dedicarsi, potrà pranzare insieme agli altri ospiti, avrà uno spazio dove riposare. Al di là della malattia, per una buona qualità di vita è fondamentale assicurare la promozione della sfera relazionale e sociale”.