La pallavolista Viganò corona il suo sogno americano
L’atleta, «fresca» di stagione in Serie A2 con la Tecnoteam Volley, si prepara per partire per la California

Da Como a Monza, passando per Scandicci, ora la pallavolista di Tavernerio Alice Viganò vola negli Stati Uniti.
Viganò corona il suo sogno americano
L’atleta, «fresca» di stagione in Serie A2 con la Tecnoteam Volley, si prepara per partire per la California: la schiacciatrice, da tempo sotto i riflettori di tecnici e osservatori del panorama pallavolistico italiano, è stata scelta da una decina di prestigiose università americane, ma è la Pepperdine University di Malibù, top 50 del ranking NCAA, che le ha assegnato una borsa di studio quadriennale. L’ateneo californiano è tra i più noti per la combinazione di eccellenza accademica e sportiva: la squadra femminile di volley è infatti nella top 50 del ranking NCAA, su oltre 340 università.
Una decisione, quella di volare oltreoceano, che Viganò ha maturato insieme ai procuratori Filippo Nicastro ed Edoardo Vannucci di Sport Team Management nell’intento di coniugare sport di alto livello e formazione accademica d’eccellenza.
Il percorso alla Pepperdine University permetterà infatti alla pallavolista di seguire programmi strutturati a seguire il doppio percorso: sportivo e accademico. Una possibilità non sempre garantita in Italia per atleti delle serie A e B1, che spesso non riescono a frequentare corsi universitari in presenza a causa degli allenamenti mattutini.
«Sono felice di quest’opportunità e soprattutto di questa scelta: all’inizio non ero convinta del progetto americano, ma me ne sono innamorata appena mi hanno spiegato meglio di cosa si trattasse - commenta Viganò - Le mie emozioni, ora che mancano due mesi alla partenza, sono contrastanti: da una parte sono un po’ triste di lasciare casa, essendo tornata quest’anno dopo 3 anni fuori; ma dall’altra ho voglia di ricominciare tutto da capo senza conoscere nessuno. Ho veramente tanti stimoli: partendo dallo staff della Pepperdine, che sento spesso e non vedono l’ora di incominciare a lavorare insieme. Poi sicuramente l’ambiente influisce molto: andrò in un posto molto bello e potrò visitare tanti nuovi luoghi. Infine, ma non per meno importanza, oltre a essere una buona squadra, l’università è di alto livello: il mio obbiettivo è proprio di conciliare sia lo sport che lo studio. Sono indecisa su quale strada prendere: Sport Medicine oppure Sport Management. In questi giorni devo prendere una decisione e sono sicura che mi piacerà qualsiasi cosa sceglierò».