Inaugurazione

E' ufficiale: il parco porta il nome di Cristina Mazzotti

Cerimonia questa mattina a Crevenna alla presenza delle autorità locali e della famiglia.

E' ufficiale: il parco porta il nome di Cristina Mazzotti
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Sul palco, oltre al sindaco e al "baby" sindaco, anche la nipote della giovane uccisa nel 1975

Molto partecipata la toccante cerimonia

C'era davvero molta gente questa mattina, sabato 24 maggio, alla cerimonia di intitolazione del parco comunale di Crevenna, a Erba, alla memoria di Cristina Mazzotti e alle vittime di tutte le mafie. L'Amministrazione comunale, grazie al grande lavoro del Consiglio comunale dei ragazzi, ha posato una targa in ricordo della giovane uccisa dalla 'ndrangheta cinquant'anni fa. E' stato inoltre inaugurato anche un totem con la storia di Cristina, accanto alla panchina rossa installata nel parco contro la violenza sulle donne. Il tutto alla presenza della nipote Arianna Mazzotti e di molti familiari.

Forte la presenza delle istituzioni

Al momento inaugurale erano presenti le autorità locali. In prima linea il sindaco Mauro Caprani, con accanto il "baby" primo cittadino dei ragazzi Beatrice Bellei, l'assessore Matteo Redaelli, l'assessore Maria Francesca Frigerio, il presidente del Consiglio comunale Claudio Ghislanzoni, l'assessore regionale Alessandro Fermi, i consiglieri regionali Marisa Cesana e Angelo Orsenigo, i sindaci e i rappresentanti dei paesi vicini, tra cui Alessandro Spinelli di Eupilio luogo in cui Cristina Mazzotti venne rapita.

"Non bisogna abbassare la guardia"

Sul palco è intervenuto il sindaco Caprani:

"Le mafie sono il cancro del nostro Paese. La percezione è che si siano modificate nel tempo, siano diventate più silenziose e pericolose. Non bisogna dimenticare e non bisogna abbassare la guardia. E non bisogna dimenticare le vittime: in particolare Cristina. Per i tempi in cui accadde il fatto aprì una stagione nuova negativa. Lei fu vittima, ma anche la famiglia subì un percorso tremendo. Ben venga il ricordo e l'impegno che le forze dell'ordine e la magistratura pongono al servizio di tutti noi".

"Nonostante tutto e nonostante il dolore si guarda avanti"

Con emozione ha preso parola anche Arianna Mazzotti,  la nipote di Cristina:

"Queste manifestazioni di presa di coscienza sono importanti e significative. Mi piace pensare che chiunque passerà di qua penserà alla storia di Cristina e rifletterà su quanto le è successo e se la prenderà un po' nel suo cuore. Mi auguro che sarà in grado di fare le scelte giuste per diventare ed essere un cittadino onesto, che non si piega alla violenza e al ricatto e che guarda avanti nonostante tutto. Questo è quello che mi hanno insegnato a casa: nonostante tutto e nonostante il dolore si guarda avanti".

"Le mafie si combattono con la cultura della legalità"

Ha preso la parola anche l'assessore Fermi:

"Ci sono due pilastri fondamentali. Uno è quello di chi lotta contro le mafie e ha il compito di farlo con grande difficoltà e coraggio; e a loro dobbiamo essere riconoscenti. Un secondo pilastro è quello - con il contributo di tanti - della cultura della legalità e che tutti i cittadini debbano portare avanti nei confronti dei ragazzi. La cultura della legalità è  qualcosa che può sconfiggere e debellate il sentimento mafioso che si nutre di illegalità. Iniziative come queste, che sembrano gocce nel mare, sono invece iniziative straordinarie".

Anche gli studenti sono stati parte forte della cerimonia

La presenza degli studenti della scuola media "Puecher", così come i membri del Consiglio comunale dei ragazzi guidati dal sindaco Bellei, è stata molto sentita. Coinvolgente il monologo scritto da una studentessa di terza media che ha commosso con il racconto della sera del rapimento di Cristina Mazzotti.

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