Maltrattava la madre e il fratello minore, denunciato un 23enne
La segnalazione di una furiosa lite tra due ragazzi.

La Polizia di Stato di Como ha denunciato in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, un 23enne di origini tunisine.
Lite furiosa tra due ragazzi
Ieri mattina, martedì 17 giugno, una volante è intervenuta in un’abitazione della prima sud periferia della città: il 118 aveva segnalato di essere intervenuto durante una furiosa lite tra due ragazzi. I poliziotti, una volta fatto ingresso nell’appartamento, si sono trovati difronte a persone già a loro note per vicissitudini simili passate, nello specifico, il 23enne tunisino - on precedenti di polizia per reati contro la persona e della stessa natura - dalle testimonianze raccolte, avrebbe inizialmente aggredito verbalmente ma pesantemente la propria madre per motivi futili, difesa nell’occasione dal figlio minore 15enne, che a sua volta veniva aggredito dal fratello, in questo caso fisicamente.
Tutti e due i ragazzi presentavano escoriazioni sul volto e sulle braccia, ma entrambi rifiutavano il trasporto in ospedale dopo aver ricevuto delle medicazioni dai sanitari del 118.
In Questura denunciato il 23enne
Portato in Questura, sul conto del 23enne, che frequenta saltuariamente l’abitazione della famiglia, sono emersi tutta una serie di precedenti di polizia, per essersi contraddistinto in innumerevoli episodi di violenze contro la madre e i familiari e anche nei confronti della ex compagna, tutti dettagliatamente documentati dal sistema di raccolta dati dedicato per eventi che riguardano i reati contro la persona. Oltre all’elenco e alle denunce contro di lui, episodi che lo hanno visto protagonista di maltrattamenti in famiglia: il 23enne, vista la sua continua irreperibilità, aveva in sospeso anche la notifica di un Dacur, emesso dal questore di Como Marco Calì nel mese di febbraio 2025 in quanto era stato identificato quale autore, in concorso con altri, di un’aggressione ai danni di un turista finlandese, reo di aver chiesto al gruppo di poter fumare.
Dalle risultanze è emerso che l’uomo non fosse in regola con le norme sul soggiorno in quanto scaduto il permesso. La sua posizione, rimasta al vaglio e sospesa: i poliziotti dell’ufficio immigrazione sono al lavoro per redigere una relazione atta all’emissione di un provvedimento idoneo. Raccolte le testimonianze dei famigliari e le relative denunce, il 23enne è stato deferito all’Autorità giudiziaria per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.