Troppe auto e moto a velocità folli: tanti presenti al primo incontro del comitato
L'obiettivo è portare il problema agli enti preposti, con la collaborazione dei Comuni di Sormano e di Asso.

Troppe auto e moto che corrono a velocità elevata sulle strade da Asso alla Colma: come già annunciato, i cittadini esasperati hanno organizzato un apposito comitato che si è incontrato nei giorni scorsi a Sormano.
Tanti presenti alla prima riunione
In tanti, martedì sera, hanno partecipato alla prima riunione pubblica dove è stato illustrato il problema: a emergere è stato il gran malcontento dei sormanesi ma anche degli assesi. Presente per il Comune di Sormano la vicesindaco Stefania Rizzi, per Asso il sindaco Mirko Donadini Pina.
"Lo scontento per questa situazione non è stato espresso solamente dai cittadini, ma anche da noi amministratori - spiega Rizzi - Per anni abbiamo tentato di bloccare questo fenomeno, rivolgendoci anche alle istituzioni e alle forze dell’ordine ovvero Prefetto e carabinieri. Purtroppo, però, abbiamo problemi logistici e burocratici che non aiutano a portare a termine gli interventi per prevenire questi episodi o multare i responsabili".
Per fare un esempio, da Sormano è facile scorgere la caserma dei Carabinieri di Asso e dunque gli automobilisti o i motociclisti che corrono sulle strade possono far perdere le proprie tracce facilmente prima che i militari riescano a coglierli in flagrante sul posto. Senza contare che, spesso, ci sono "pali" appostati proprio a tale scopo.
Un'azione comune
"I problemi emersi sono due: il traffico estremo nel weekend e le auto elaborate che sfrecciano in paese durante la notte - prosegue la vicesindaco - Il nostro territorio è, tra l’altro, molto dispersivo: è facile trovare una via di fuga e non è semplice monitorarlo. Inoltre, c’è il divieto di installare dossi sulle strade provinciali e quindi non abbiamo nemmeno la possibilità di posizionare questi deterrenti. Spesso, poi, le targhe sono laccate e quindi non si riescono a leggere quando si scatta la foto. Per i pochi che siamo riusciti a intercettare, abbiamo notato che sono tutti del Milanese o comunque non delle nostre zone".
Ora, dunque, le amministrazioni comunali scriveranno nuovamente al Prefetto di Como e verrà creato il comitato: "In questo modo avremo un’azione comune, ad esempio chiamando il 112 in più persone quando si verificano tali episodi. Avremo una voce maggiore, uniti".