La "casa di Emma e Giuliano" è pronta ad aiutare nuove famiglie
Prosegue l’ospitalità nell’abitazione lasciata in eredità alle suore

Avevano lasciato in eredità la loro abitazione affinché potesse essere di aiuto ai migranti del territorio, per poter dare loro l’occasione di costruirsi un futuro migliore. Ora, a quasi due anni dall’inaugurazione, la casa di Emma e Giuliano Monti a Fino Mornasco è pronta ad ospitare delle nuove famiglie.
Il progetto
Si tratta di un’abitazione che i coniugi Monti avevano lasciato in eredità alle suore scalabriniane perché diventasse un luogo di accoglienza dei migranti. Spiega Agnese Govi, volontaria che ha seguito i rapporti tra le diverse realtà:
"Le suore hanno quindi pensato di rivolgersi a don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio, noto per il suo impegno nell’accoglienza. Così, le religiose hanno chiesto a lui di occuparsi della gestione della casa e nell’ottobre del 2023 si è partiti con il progetto ospitando una famiglia ucraina e una peruviana, con l’accompagnamento di due volontarie di Nuovi Orizzonti".
La prima accoglienza
Per quasi due anni le due famiglie e le volontarie hanno vissuto nell’abitazione condividendo alcuni spazi e supportandosi a vicenda.
L’obiettivo del progetto era quello di dare ospitalità temporanea e far sì che le persone acquisissero una propria autonomia:
"Uno dei requisiti per l’accoglienza era che almeno un componente del nucleo avesse un lavoro. In questi mesi le famiglie hanno pagato le utenze e una quota di affitto e nel contempo sono riuscite a trovare la loro autonomia".
La casa è pronta per nuovi ospiti
Ora, a distanza di quasi due anni, le famiglie hanno lasciato libera l’abitazione:
"Entrambi i nuclei familiari hanno trovato una nuova casa e hanno quindi lasciato la casa di Emma e Giuliano. E’ un bel segnale, il progetto di accoglienza è andato bene e la casa è pronta ad ospitare nuove persone".
L’abitazione al momento è vuota, ma presto altre famiglie vi entreranno:
"La casa rimane delle suore scalabriniane e don Giusto si sta occupando di scegliere chi ci abiterà. Ci sono molte richieste, ma a breve i nuovi ospiti verranno presentati alle suore e inizierà il nuovo progetto di ospitalità".
Come per il progetto di ospitalità appena concluso, le famiglie potranno rimanere nell’abitazione per circa un anno e mezzo. Conclude Govi:
"L’idea è quella di permettere loro di stare in questa casa per un massimo di circa 18 mesi, più eventuali 6 mesi, e dar loro quindi la possibilità in circa due anni di costruirsi la propria autonomia".