Celtic-Ajax: la bandiera palestinese esposta a Como diventa un caso in parlamento
Daspo ai lecchesi per lo stendardo esposto, la replica del senatore Tino Magni.

Il senatore Tino Magni ha presentato un’interrogazione parlamentare urgente al ministro dell’Interno in merito ai provvedimenti di Daspo e alle denunce penali comminate a cinque tifosi - tra cui due residenti in provincia di Lecco - per aver esposto una bandiera palestinese durante l’amichevole Celtic-Ajax disputata il 25 luglio allo stadio di Como.
Bandiera palestinese esposta a Como durante una partita: il caso in parlamento
Secondo quanto ricostruito dal parlamentare e riportato da numerose fonti di stampa, l’episodio si è svolto in un clima completamente pacifico, senza alcun gesto violento, offensivo o discriminatorio. Nonostante ciò, i tifosi coinvolti sono stati denunciati ai sensi dell’articolo 604-bis del codice penale, che punisce la “propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa”, e sono stati raggiunti da provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (Daspo) emessi dalla Questura di Como. Nell’interrogazione, il senatore Magni - eletto tra le fila di Alleanza Verdi e Sinistra - ha chiesto chiarimenti sulla proporzionalità delle misure adottate, ponendo dubbi sulla loro compatibilità con il diritto costituzionale alla libertà di espressione, sancito dall’articolo 21 della Costituzione italiana.
“L’esposizione della bandiera palestinese - dichiara Magni - non è vietata dalla legge italiana, né può essere considerata una minaccia all’ordine pubblico, soprattutto se manifestata in modo pacifico e simbolico, come in questo caso. È grave che atti di solidarietà umanitaria possano essere trattati alla stregua di comportamenti violenti o discriminatori”.
Il senatore ha quindi espresso preoccupazione per il clima di intimidazione nei confronti di chi manifesta solidarietà alla causa palestinese: “Qualsiasi manifestazione lecita che porta solidarietà a un popolo che sta subendo un genocidio vedrà sempre il nostro sostegno. Al posto che intimidire chi sventola la bandiera palestinese, il governo italiano dovrebbe affrettarsi a riconoscere lo Stato di Palestina, come fatto da altri Paesi europei”.