Polemica

Bambin*: si scatena la bufera per l'asterisco sul manifesto dello spettacolo dei burattini

Botta e risposta social tra parroco e sindaco. Tutto il centrodestra in rivolta

Bambin*: si scatena la bufera per l'asterisco sul manifesto dello spettacolo dei burattini
Pubblicato:

Da Roma anche il deputato erbese Zoffili è intervenuto sulla vicenda

Una possibilità di non togliere alcun diritto a nessuno

Bambin*: è bastato un asterisco a scatenare una discussione animata tra il sindaco e il parroco di Ponte Lambro. Tutto è accaduto quando lo scorso 25 luglio è comparso sulla pagina Fb ufficiale del Comune, ma anche su quella personale del primo cittadino Ettore Pelucchi, il manifesto della tappa pontelambrese della terza edizione del Festival dei burattini. Manifesto realizzato dal gruppo di lavoro della stessa maggioranza. Al momento della pubblicazione, però, non sono mancati commenti contrariati.
"Anch’io al momento della condivisione del manifesto tra noi di maggioranza ho notato l’asterisco e ho fatto una riflessione. Ma in senso positivo: come possibilità di non togliere alcun diritto a nessuno, ma anzi di allargarli. Non c’era alcun retropensiero, solo la volontà di non escludere nessuno".

"Lasciate fuori i bambini dalle follie degli adulti"

Tra i commenti più piccati c'è stato quello di Samuele Minoretti, candidato alle passate Amministrative nella lista Centrodestra per Ponte Lambro di Nicolò Macrì. "La grammatica italiana prevede la parola bambini, non bambin*", ha scritto.
E immediata non si è fatta attendere anche la reazione del parroco, don Stefano Dolci: "Lasciate fuori i bambini dalle follie degli adulti. Che senso ha usare l’asterisco di genere per una iniziativa rivolta a dei bambini? Siamo oramai tutti così schiavi dell’idolatria inclusivista che vuole cancellare tutte le differenze in nome dell’accoglienza e della pace universale? Ma le differenze sono il sale della vita, le differenze non sono la premessa dei conflitti, ma la sfida a una integrazione rispettosa dell’identità dell’altro e foriera di arricchimento reciproco".

"Preoccupante imporre teorie gender"

La polemica si è allargata  a macchia d'olio e ha raggiunto addirittura Roma, da dove è intervenuto il deputato della Lega Eugenio Zoffili: "La pericolosa ideologia woke sembra purtroppo aver contagiato l'Amministrazione comunale pontelambrese. Ha ragione il nostro parroco: bisogna lasciare fuori i bambini dalle follie degli adulti. Concordo con Minoretti, della Lega Giovani di Erba, che ha denunciato sui social l’accaduto: la grammatica italiana non prevede l'uso dell'asterisco e non è l'infanzia il momento in cui decidere l'orientamento sessuale. Ritengo preoccupante il tentativo di imporre teorie gender a chi attraversa una fase delicata dello sviluppo psicologico ed emotivo: per la Lega l'infanzia va protetta, giù le mani dai bambini. Il sindaco Pelucchi chieda scusa alla comunità pontelambresi".

Presto in arrivo un'interrogazione dal gruppo di centrodestra consiliare

A far sentire ufficialmente la sua voce dai banchi dell'opposizione pontelambrese è Macrì, in una nota congiunta con Stefano Molinari, presidente provinciale di Fratelli d’Italia: "Nei prossimi giorni presenteremo un’interrogazione per rendere ufficiale la nostra posizione e mettere nero su bianco quanto questa politica woke stia facendo del male ai nostri figli. Strumentalizzare l’educazione dei bambini per veicolare i dettami dell’ideologia gender è un atto grave, inaccettabile e pericoloso. Fratelli d’Italia dice basta a questo approccio che, sotto l’etichetta dell’inclusività, finisce per confondere i più piccoli e minare le basi della loro identità. Chiediamo al sindaco di riferire immediatamente alla cittadinanza in merito all’effettiva competenza e formazione delle persone che entreranno in contatto con i bambini in ambito educativo e di fornire ai genitori un resoconto dettagliato delle attività previste, affinché sia chiaro a tutti cosa viene insegnato ai nostri figli".