Il lutto

Papà e figlio muoiono a distanza di quattro giorno

Il doppio lutto ha scosso la comunità nella quale vivevano da tanti anni

Papà e figlio muoiono a distanza di quattro giorno
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Se ne sono andati a pochi giorni di distanza Sergio Paolo Bravi. Padre e figlio sono stati legati da un destino che ha scosso la comunità di Cabiate e, soprattutto, la famiglia.

Il dolore

Paolo Bravi, 49 anni, è venuto a mancare venerdì 25 luglio. La notizia ha lasciato attonito un paese che lo ha apprezzato come attore del gruppo Prisma, direttore dell’oratorio e anima buona dell’intera comunità. I nipoti Myriam, Jacopo, Chiara e Matteo lo ricordano con grande affetto: «Era uno zio sempre pieno di energia e molto carico. Ci voleva un gran bene e ce lo dimostrava ogni volta che ci vedevamo. E ciò accadeva spesso perché era una presenza costante». Le attività fatte con lo zio erano diverse: «Abbiamo fatto diverse gite insieme al lago e pensava sempre a giochi creativi da farci fare». Paolo aveva due fratelli, Renata ed Emanuele, i quali ne sottolineano la grande attività spirituale: «Ha sempre avuto un rapporto profondo con la fede». Inoltre, è stato direttore dell’oratorio dal 2015 al 2018: «Era diventato come uno zio anche per coloro che lo frequentavano fuori dalla famiglia».

Il ricordo

I nipoti proseguono: «Riusciva a tenere unito il suo lato giovanile e più gioviale con il lato più serio della fede. Era un compromesso intrigante che riusciva ad attirare molti ragazzi e a lui piaceva avere quel ruolo. Nostro zio amava l’idea di dedicarsi ai giovani con potenziale». Il suo ruolo era centrale: «L’oratorio non era facile da gestire ma ha sempre dato il massimo. Amava profondamente ciò che faceva. La sua era una sorta di missione nella socialità». Un’altra grande passione di Paolo Bravi era il teatro: «Era molto bravo a recitare e sapeva anche cantare bene. Essendo dotato, spesso gli davano ruoli di primo piano. Con noi provava le parti, fin da quando andavamo alle elementari. Il teatro era una parte importantissima della sua vita e la viveva in famiglia». Grande tifoso del Milan e ottimo giocatore di calcio, Paolo Bravi ha anche vissuto alcuni mesi in Brasile in un convento dove venivano ospitati bambini orfani: «Era una persona brava e generosa».

La morte del padre

Dopo qualche giorno, la famiglia Bravi è stata nuovamente scossa dal lutto. Sergio, classe 1939, è venuto a mancare martedì. Era orfano di guerra e ha avuto modo di conoscere Don Gnocchi, il quale è stato un vero e proprio modello per la vita del ragioniere cabiatese. Collezionista di libri e amante della musica a 360 gradi, Sergio Bravi è così ricordato dai figli: «Aveva una vena ironica che aiutava a sdrammatizzare anche i momenti più complessi». Insieme a questa capacità di alleggerire la pesantezza della vita, Bravi era anche molto attivo in parrocchia e in chiesa. Ma il legame più solido era quello con la moglie Maria Pia: «Il loro era un grandissimo legame. Avrebbero fatto 60 anni di matrimonio il prossimo 4 novembre. Insieme hanno fatto tantissime attività, non erano mai fermi». Il doppio lutto ha colpito un’intera comunità che giovedì si è stretta intorno alla famiglia durante i funerali che sono stati celebrati insieme.