La banda del "gioco delle tre carte" torna sul lungolago: messa in fuga da un'agente
Un’agente della Polizia locale ha riconosciuto l’auto ed è intervenuta. Erano già stati avvistati due settimane prima.

La banda del "gioco delle tre carte" ha tentato di tornare sul lungolago di Bellagio: stavolta, però, i truffatori sono stati messi in fuga da un’agente della Polizia locale che ha riconosciuto l’auto su cui viaggiavano.
Intuizione di una vigilessa
E’ successo a inizio agosto e, almeno per il momento, l’intervento sarebbe servito come deterrente per non farli più tornare.
Una vigilessa si trovava vicino al lungolago, quando ha notato un’automobile che si aggirava in modo sospetto; prestando più attenzione, ha appunto capito che si trattava del veicolo individuato circa tre settimane fa, a bordo del quale erano fuggiti i malfattori. Il conducente della macchina, che effettivamente stava curando i movimenti dell’agente, è stato quindi fermato e generalizzato: presumibilmente, si trattava del «palo» a supporto di chi avrebbe dovuto mettere in atto la truffa sul lungolago.
Grazie all’intuizione della collega, gli agenti in servizio si sono mobilitati e hanno messo in fuga gli altri complici: l’uomo in auto ha tentato di scappare, caricando poi sull’auto parte dei malfattori, mentre gli altri sono saliti su un bus diretto a Como. Da quel giorno, non sarebbero più tornati.
"Territorio presidiato"
Paolo Pilatti, comandante della Polizia locale, ha sottolineato l’importanza di tale azione: "Dopo questo episodio, non si sono più visti. E’ importante far capire loro che il territorio è presidiato, in modo tale che sappiano della nostra presenza e non tornino".
La prima volta i malfattori si erano appostati con tavolino e tutto il necessario per attirare i turisti, ignari di assistere a una truffa, alla fine del mese di maggio. Alcuni carabinieri che erano di pattuglia nella zona erano stati allertati della presenza dei malfattori e, grazie alla collaborazione della Polizia locale che aveva fornito le immagini delle telecamere, i militari erano riusciti a individuare e identificare alcune persone per le quali era stato richiesto il Foglio di Via. A riceverlo erano stati un 53enne, un 23enne, un 25enne e una donna di 29 anni, tutti di origine rumena.
Parrebbe che i malfattori dei due episodi successivi non siano gli stessi, ma che ci sia comunque un collegamento, forse un’organizzazione che gestisce il giro inviando persone sempre diverse.