truffatori in azione

Attacco hacker al qr code dei parcheggi rosa

"Valuteremo altri emtodi per informare i cittadini" spiega il vicesindaco Simona Guerrieri

Attacco hacker al qr code dei parcheggi rosa
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Persino le donne in dolce attesa e le neomamme finiscono nel mirino dei truffatori: hackerato il qr code dei parcheggi rosa e rubati dati bancari.

Attacco hacker al qr code dei parcheggi rosa

E’ successo in settimana a Erba: a segnalare la truffa è stata una donna che si è rivolta alla Polizia locale per denunciare il furto dei dati bancari dopo avere inquadrato il qr code posizionato sul cartello dei parcheggi rosa a dare tutte le informazioni necessarie sul servizio.
Il qr code era stato posizionato dal Comune di Erba con l’intento di fornire tutte le informazioni necessarie a neomamme e donne incinte sul servizio attivo: inquadrandolo, si poteva accedere facilmente alla documentazione necessaria da ottenere per usufruire dell’area di sosta. Il tutto, va specificato, a titolo gratuito. Ma una mamma ha segnalato che invece il codice conduceva a un sito in cui inserire i propri dati, tra cui quelli bancari, per rubarli.
Il vicesindaco Simona Guerrieri ha fatto sapere di avere già provveduto a rimuovere tutti i qr code posizionati sui cartelli per evitare che altre mamme finiscano nella stessa truffa. «Abbiamo saputo dell’attacco hacker e abbiamo subito tolto tutti i codici per evitare ulteriori episodi - spiega - Peccato: il qr code era stato messo lo scorso gennaio proprio per dare tutte le informazioni necessarie, inquadrandolo si arrivava al sito del Comune di Erba e si poteva attivare l’abbonamento, utilizzabile dalle mamme e future mamme. Si poteva così richiedere un contrassegno da esporre, il tutto a titolo gratuito. Abbiamo però saputo della segnalazione agli agenti della truffa, e ci siamo subito attivati».
Appena segnalata la truffa, il sito è stato bloccato e reso inattivo e sono state bloccate le transazioni sospette. «Vedremo poi cosa fare in merito ai qr code - aggiunge Guerrieri - Sono preoccupata: se è così facile hackerare un qr code, valuteremo altre modalità per dare le informazioni sul servizio. L’intento era agevolare i cittadini, in modo benevolo. Non ci saremmo mai aspettati che potesse invece addirittura diventare un mezzo per compiere truffe».