La denuncia

Violenze sessuali nella residenza per disabili: “Mi minacciava dicendomi, se lo dici a qualcuno ti ammazzo”

"Mi minacciava dicendomi, se lo dici a qualcuno ti ammazzo"

Violenze sessuali nella residenza per disabili: “Mi minacciava dicendomi, se lo dici a qualcuno ti ammazzo”

«Io dallo spavento ho iniziato a urlare “aiuto”, ma lui con una mano mi ha tappato la bocca affinché smettessi, mentre con l’altra mi teneva la testa. A quel punto mi minacciava dicendomi “se lo dici a qualcuno ti ammazzo”». Sono solo alcune delle agghiaccianti parole testimoniate da una delle vittime delle violenze sessuali delle quali è accusato Vlad Anton Laurentiu, classe 1987, originario della Romania, residente a Cantù, conosciuto da tutti come «Lorenzo».

Le violenze

Da oltre 10 anni dipendente della Residenza per disabili Eleonora e Lidia di Figino Serenza come operatore sociosanitario, da qualche tempo aveva chiesto e ottenuto di fare i turni di notte alla comunità alloggio della fondazione, che si trova in via Sparta, non lontano da casa sua. E’ proprio qui che nella notte tra il 30 e il 31 agosto l’uomo ha molestato sessualmente tre ospiti, tutte donne e affette da disturbi psichici. A raccontare i fatti ai Carabinieri della Compagnia di Cantù sono state le stesse vittime, una dopo l’altra. E nelle loro parole appare evidente il terrore per quanto subito e per le minacce con le quali l’operatore sociosanitario ha aggredito le tre donne. «Non potevo urlare perché tutti dormivano e per via delle porte antincendio nessuno mi avrebbe sentita. […] Io non ho espresso dissenso e non mi sono opposta perché avevo paura della sua reazione, motivo per cui gli ho detto “fai quello che vuoi”. Ho avuto paura che lui potesse farmi male e ho temuto per la mia incolumità», ha raccontato alle Forze dell’Ordine una delle vittime della violenza. Paura mista a vergogna, che ha portato un’altra delle donne violentate a raccontare ai militari in un primo momento solo parzialmente quanto accaduto quella notte, per poi tornare sui quei terribili momenti in un secondo incontro con le Forze dell’Ordine: «Io ho avuto tanta paura perché Lorenzo era visibilmente ubriaco e puzzava parecchio di alcol. […] Io sono entrata in camera perché avevo tanta paura, pensando che quello che Lorenzo mi aveva fatto quel giorno poteva farlo anche a un’altra ragazza». E il timore si è poi concretizzato quando, nel corso di quella stessa notte ha sentito piangere: «La sua camera (quella dell’altra vittima, ndr) è vicino alla mia, motivo per cui avevo notato e sentito il suo pianto. Sentendola mi sono tanto preoccupata, ma per timore non sono uscita dalla camera».

Le indagini e l’arresto

Le indagini poste in essere dai Carabinieri di Cantù hanno portato alla formulazione della misura cautelare in carcere, che è stata eseguita dai militari canturini nella giornata di lunedì 22 settembre. L’uomo è accusato di violenza sessuale e violenza privata, aggravate dal fatto di essere incaricato di pubblico servizio in ragione della professione svolta.