Partito Democratico Cantù lettera aperta al sindaco
Chieste le dimissioni come "ultimo gesto di amore verso i cittadini di Cantù"
Partito Democratico Cantù: lettera aperta del segretario cittadino al sindaco.
Partito Democratico Cantù: chieste le dimissioni di Arosio
Il segretario cittadino e capogruppo Pd in Consiglio comunale Filippo Di Gregorio ha scritto una lettera aperta al sindaco Edgardo Arosio. Gli ha quindi chiesto le dimissioni come ultimo gesto di amore verso la città.
La lettera
"Gentile Sindaco di Cantù, Edgardo Arosio, sai che, al di là delle diverse identità politiche che ci separano, delle divergenze che inevitabilmente ci vedono in contrasto, ti ho sempre dimostrato la mia personale vicinanza umana nel dramma, non solo amministrativo ma anche familiare, che ha caratterizzato questa tua seconda sindacatura. Ho sempre premesso un giudizio di stima personale a ogni valutazione politica su quel contenzioso che ha messo in bilico la tua elezione, per ragione di una palese incompatibilità".
L'accanimento della maggioranza
"Mi sento quindi ora autorizzato, sul piano morale quantomeno, a rammentarti che esiste un limite all'accanimento con il quale la tua maggioranza vorrebbe resistere a una sentenza del Tribunale amministrativo regionale. Con essa viene sancito che fu illegittimo l’atto di annullamento del contratto che ti rendeva incompatibile con la carica di Sindaco. Sono convinto che ogni tuo gesto sia sempre stato commisurato al senso di responsabilità che sentivi per la città di Cantù, al dovere di governarla, per non farle mancare un solido presidio istituzionale. Ma oggi la situazione è notevolmente cambiata. Con la sentenza del Tar, oltretutto molto severa, si sono ridefiniti i termini di una questione che potrebbe portarci a una situazione di caos e di ingovernabilità per la città".
Mesi di (dis)amministrazione
Di Gregorio ha proseguito: "Un atto di opposizione a tale sentenza potrebbe dare alla tua sindacatura qualche mese ulteriore di ossigeno. Ma allo stesso tempo ogni atto da voi intrapreso sarebbe indebolito dal rischio, tangibile, di una incombente chiusura della consiliatura. Avremmo mesi di (dis)amministrazione, di vuoto decisionale. Poi, quasi sicuramente, le elezioni anticipate. Per non dire delle spese processuali e del tempo, prezioso, da dedicare alla lite davanti al Consiglio di Stato. Il tutto, proprio in questi tempi, in cui necessitano invece decisioni stringenti, atti significativi, che non abbiamo visto nei primi mesi del vostro governo e non vedremmo per molti altri mesi ancora".
Dimissioni come gesto di responsabilità
Ha quindi concluso Di Gregorio: "Pertanto, ti invito a compiere un ultimo gesto di amore, verso i cittadini di Cantù e la loro amministrazione, ponendo fine a un’esperienza di governo che è stata compromessa dall’inizio, a causa della conclamata incompatibilità sancita ora dal TAR. Chiudete in fretta questa esperienza, riportate la città al voto, per non perdere del tempo oggi quanto mai prezioso. Sono convinto che saprai valutare con attenzione e senso del dovere questo mio invito, ti invio i miei cordiali saluti".