L’iniziativa

Una colazione da record per aiutare la popolazione palestinese

Il Consorzio Servizi Sociali dell’Olgiatese ha aggregato circa 200 persone e raccolto fondi per due progetti umanitari.

Una colazione da record per aiutare la popolazione palestinese

Una colazione da record nella mattinata di oggi, sabato 4 ottobre, a Faloppio.

“Breakfast For Gaza”

L’idea del Consorzio Servizi Sociali dell’Olgiatese, in collaborazione con l’associazione Dono e la cooperativa sociale Il Gelso, si è rivelata eccezionale. In primis per il coinvolgimento del bar “Inclusive Coffee”, gestito da persone con disabilità. Poi per aver aggregato in maniera vincente a sostegno di due progetti di “Frontiere di Pace” nella Striscia di Gaza e nel campo rifugiati palestinese di Shatila.

Mattinata di generosa sensibilizzazione

Come sottolineato da Andrea Catelli, direttore del Consorzio Servizi Sociali dell’Olgiatese, “bellissimo vedere la capacità e l’entusiasmo di essere concreti, sostenendo chi ha bisogno, in particolare le ragazze palestinesi del campo rifugiati di Shatila”. Il Consorzio ha offerto le colazioni, i circa 200 partecipanti hanno colto l’opportunità di contribuire ai progetti umanitari lasciando un’offerta. E dopo circa tre ore di colazioni, il raccolto ha raggiunto la cifra di 1.877 euro. Una mattinata eccezionale. Presenti associazioni, dipendenti del Consorzio, amministratori comunali, il sindaco di Olgiate Comasco Simone Moretti, gli assessori Stefania Mancuso e Luca Cerchiari, il consigliere Davide Palermo, cittadini arrivati da vari Comuni dell’Olgiatese, da Carate Urio e da Milano. Presenti gli Incredabili di Appiano Gentile, il Consorzio Impegno Sociale di Cassina Rizzardi e l’associazione Ultra Di.

I progetti

I volontari di “Frontiere di Pace”, con base operativa a Villa Guardia, sono attivi per un progetto di accoglienza sul territorio comasco: il prossimo anno, infatti, ospiteranno le ragazze della squadra di basket nata nel campo rifugiati di Shatila, a Beirut. Inoltre sostengono la fornitura di acqua nella Striscia di Gaza, tramite pompe che pescano risorsa idrica che poi viene desalinizzata e resa potabile.