l'appello

Giornata internazionale per l’Eliminazione della Povertà, Familiarmente Noi: “La politica se ne occupi”

Ilia Benedetti, presidente dell'associazione Familiarmente Noi di Erba, lancia un appello alle istituzioni affinché diano risposte

Giornata internazionale per l’Eliminazione della Povertà, Familiarmente Noi: “La politica se ne occupi”

Oggi, venerdì 17 ottobre, ricorre la Giornata internazionale per l’Eliminazione della Povertà: Ilia Benedetti, presidente dell’associazione Familiarmente Noi di Erba, lancia un appello alle istituzioni affinché diano risposte.

“I dati sono preoccupanti: la politica se ne occupi e non ci faccia cadere nel degrado!”

In Italia nel 2024, si stima che siano oltre 2,2 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta – l’8,4% delle famiglie residenti – per un totale di 5,7 milioni di individui. “Teniamo in conto che per povertà assoluta si intendono quelle famiglie in cui non si dispone di risorse essenziali come cibo, acqua, casa, vestiti, medicine. Sono dati Istat di recente pubblicazione – esordisce Benedetti – Non va certo meglio per l’incidenza di povertà relativa tra le famiglie, pari al 10,9%, che coinvolge oltre 2,8 milioni di famiglie. Stiamo parlando di famiglie che hanno il minimo necessario per la sopravvivenza, ma non usufruiscono di tutte le possibilità e i servizi disponibili in un Paese. Ci troviamo dunque di fronte a circa 5 milioni di famiglie italiane con minori che si ritrovano in gravi o faticosissime condizioni di vita e sempre Istat ci conferma che la condizione grave riguarda i minori: quel 13,8% riportato dall’Istat è un dato che ipoteca il futuro di questo Paese. Che cittadini saranno questi bambini che non si nutrono a dovere, non hanno un’istruzione e una sanità adeguata e nemmeno le reti a sostegno?”

Un problema che, se non affrontato, causerà problemi nel futuro: da qui l’intervento di Benedetti, da anni impegnata nel sociale, perché si faccia qualcosa e nel lanciare l’allarme su questa situazione preoccupante.

“Farsi carico dei minori significa avere a cura il futuro dell’Italia, fermare il trend di denatalità è improrogabile altrimenti si combinano disastri. Familiarmente Noi si sente, in questa giornata, di lanciare l’allarme per la stabilità futura del nostro sistema paese. Siamo fortemente vulnerabili circa l’evoluzione potenziale del fenomeno povertà. Nulla fa intravedere che gli obiettivi della riduzione indicati dalla Agenda 2030 in Italia possano essere raggiunti perché mancano sistematiche analisi quantitative della vulnerabilità economica. Alcune stime preliminari ci allertano sul fatto che circa la metà della popolazione abbia un rischio elevato di cadere in povertà”.

Si tratta di priorità da considerare per il futuro del nostro Paese: così Benedetti ha concluso l’appello a nome dell’associazione.

Questi dati abbisognano di essere attenzionati urgentemente dalla politica che deve ridare voce e programmi di sviluppo economico, demografico e sociale che possano favorire il mantenimento della nostra nazione fra i paesi più evoluti e non farla precipitare sempre più nel degrado. Se vogliamo scendere in piazza, facciamolo per la sopravvivenza delle nostre future generazioni e delle nostre famiglie. Queste sono priorità che non possono essere più procrastinate. Ne va del futuro dell’Italia.