Il comunicato stampa di Rete Intrecciat3 sulla presenza di antiabortisti in ospedale a Cantù: la sollecita ad Asst Lariana.
“A rischio la libertà di scelta”
Per venerdì 31 ottobre 2025, nel parcheggio dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù ci sarà un presidio – dalle 14.30 alle 17.30 – da parte di Rete intrecciat3. Nel comunicato si legge: “ Per la prima volta in provincia di Como, l’Asst Lariana ha deciso di assegnare uno spazio all’interno di un ospedale pubblico a un’associazione antiabortista. Si tratta del presidio Sant’Antonio Abate di Cantù, unico ospedale in tutta la provincia di Como in cui vengono effettuate le interruzioni volontarie di gravidanza. Nel corso del 2025, infatti, è stata stipulata una convenzione tra Asst Lariana e il centro di aiuto alla vita, con cui viene assegnato uno spazio e definita una collaborazione tra ospedale e associazione. E’ inaccettabile che un ospedale pubblico, deputato alla tutela della salute delle donne ivi compresa l’autodeterminazione, permetta attività in contrasto con i propri fini. Ci domandiamo, infatti, quali possano essere gli “obiettivi comuni e la collaborazione” citati nella convenzione, tra un’associazione apertamente antiabortista e l’azienda ospedaliera pubblica, tenuta a garantire l’applicazione del diritto di interruzione di gravidanza libera, sicura e consapevole”.
Antiabortisti in ospedale, “quadro sconcertante”
Continua: “ La decisione di Asst Lariana di garantire operatività al centro aiuto alla vita, all’interno del presidio ospedaliero di Cantù, rischia di interferire sul diritto di autodeterminazione della donna: la scelta del luogo sembra non casuale, anzi parrebbe frutto della volontà di intercettare chi ha già assunto una decisione. Infatti, in altre sedi ospedaliere di Asst Lariana, non è stato assegnato lo spazio alla medesima associazione (centro aiuto alla vita) sebbene proposta espressamente dalla stessa Asst. La convenzione permette inoltre lo svolgimento tra il personale del consultorio e il centro aiuto alla vita di “incontri informativi per condividere il contenuto del materiale informativo da distribuire” presupponendo una collaborazione stretta tra associazione e personale ospedaliero. Ricordiamo che la struttura pubblica per sua natura deve garantire un servizio “non giudicante” e rispettoso dei vincoli normativi e delle scelte assunte dalla donna. Legge 194/1978 art.5 “Quando la donna si rivolge al medico di sua fiducia questi compie gli accertamenti sanitari necessari, nel rispetto della dignità e della libertà della donna; ….. nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna…, anche sulla base dell’esito degli accertamenti di cui sopra, le circostanze che la determinano a chiedere l’interruzione della gravidanza; la informa sui diritti a lei spettanti e sugli interventi di carattere sociale cui può fare ricorso, nonché sui consultori e le strutture socio-sanitarie”. La delibera restituisce un quadro sconcertante di quello che potrebbe verificarsi all’interno delle mura ospedaliere, non più spazio sicuro di tutela della donna e di riconoscimento della decisione assunta, bensì luogo di giudizio. Per quanto sopra espresso sollecitiamo ASST Lariana all’immediata revoca della convenzione, ci dichiariamo ufficialmente mobilitate tutt3 e chiamiamo alla partecipazione al presidio che si terrà venerdì 31 ottobre 2025 nel parcheggio dell’Ospedale di Cantù dalle ore 14.30 alle 17.30. Contro il controllo sui corpi torniamo a volare!”.