dal 1990

Dopo ben 35 anni di attività chiude la cartolibreria Sympathie

Serrande abbassate a fine dicembre, intanto le titolari stanno cercando qualcuno che la rilevi.

Dopo ben 35 anni di attività chiude la cartolibreria Sympathie

Dal 1990 Lina Bonfanti e sua mamma, Alessandra Binda, hanno costruito la cartolibreria Sympathie di Merone. Una lunga storia di impegno, passione e dedizione che in 35 anni ha accompagnato generazioni ma che ora chiude i battenti.

Una lunga storia di famiglia

Ad avviare l’attività era stata la signora Alessandra. “Mamma ha cominciato da sola, aiutata da papà – racconta Lina – io mi sono aggiunta, terminati gli studi, nel 1993”.

All’inizio Sympathie era solo cartoleria ma presto si è evoluta inserendo articoli da regalo, bomboniere fai da te, giocattoli e libri scolastici. “Nella scolastica serviamo Merone e i paesi vicini. Per le elementari fatturiamo ai Comuni, mentre medie e superiori vengono a ordinare da noi”, spiega Lina.

Come tutte le piccole attività, anche Sympathie ha dovuto sapersi adattare ai cambiamenti del mercato: “I giocattoli hanno risentito la concorrenza dei supermercati, ma abbiamo ampliato e rinforzato gli articoli da regalo, su cui siamo forti, e i libri di testo”. La cartolibreria, punto di riferimento per il paese e per tutto il territorio, “è grande e anche l’impegno che richiede lo è. La mia paura è di non riuscire a gestire tutto da sola. Non è solo l’orario di apertura: ci sono la contabilità, i fornitori, gli ordini, la gestione dei libri di testo”.

La difficile scelta

A 78 anni, Alessandra ha deciso di ritirarsi e godersi la meritata pensione. Una scelta che ha spinto Lina ad una riflessione: “Da sola non ce la faccio. Assumere personale è troppo oneroso”. Così, la decisione di vendere. “È una scelta molto sofferta. Chi ci conosce sa che abbiamo dato l’anima – dice Lina, commossa – ma è arrivato il momento. Abbiamo costruito tutto da zero, un cliente alla volta, in un paese dove c’era già una cartoleria. È difficile lasciare, ma non c’è alternativa”.

La speranza, però, è che qualcuno voglia rilevare l’attività: “Sarebbe un negozio da rilevare a gestione familiare, dove non si contano le ore, ma si lavora con passione. I locali non sono di proprietà, quindi basterebbe rilevare l’attività anche se, con i tempi che corrono, non sarà facile”.

Tutta l’intervista sul Giornale di Erba da sabato 25 ottobre 2025 in edicola
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