C’è una luce speciale che da 25 anni illumina il Natale di Novedrate (e non solo). È quella di Flaviano Marzorati, presidente della sezione locale dell’Aiap, l’Associazione Italiana Amici del Presepio, che nei giorni scorsi ha ricevuto la medaglia e la pergamena per i 25 anni di iscrizione durante l’assemblea nazionale dell’associazione. Un riconoscimento che celebra la costanza, la passione e l’amore per un’arte che, come lui stesso racconta, «è nata con me».
L’amore per il presepe
Figlio di un chiodaiolo, Marzorati è cresciuto in una famiglia semplice, ma ricca di affetto e creatività. Ricorda Marzorati:
“Mio padre era innamorato del presepe. Da bambino lo osservavo costruire casette e paesaggi con la carta dei sacchi di cemento dipinta a mano. In quelle serate ho capito che il presepe non è solo un addobbo, ma un racconto di vita e di fede”.
Nel tempo, quella passione si è trasformata in un impegno costante. Accanto al lavoro nell’azienda di illuminotecnica fondata con i fratelli, Marzorati ha continuato a coltivare la sua arte:
“Anche lì la luce è protagonista, perché la luce è emozione, è atmosfera. E nel presepe la luce è vita”.
La sua famiglia in un presepe
Due opere gli sono particolarmente care: “La magia della neve nel Presepio”, presentata al Convegno Mondiale di Bergamo nel 2016, e “La mia vigilia di Natale”, un piccolo capolavoro intimo che ritrae la sua famiglia di un tempo.
“Mia madre che lava mio fratello in una tinozza, io che guardo papà mentre costruisce il presepe… È il mio modo di dire grazie alle mie radici”.
Presidente dell’Aiap Novedrate
Oggi, da presidente dell’Aiap di Novedrate, Flaviano coordina un gruppo di amici che condivide la stessa passione. Ogni anno organizzano corsi per bambini e la Mostra presepi e diorami, arrivata alla XXXII edizione, appuntamento che coinvolge l’intera comunità. Racconta:
“Il nostro gruppo è come una famiglia. Ognuno porta un’idea, una mano, un sorriso. È questo lo spirito che ci tiene uniti e ci permette di crescere insieme, anno dopo anno”.
La mostra in Villa Casana
Nella prossima edizione della mostra, il tema sarà dedicato ai pastori, con una sala di Villa Casana riservata ogni anno a una sede diversa della Lombardia e del Veneto:
“Un progetto che vuole creare legami e scambi tra le realtà locali, perché il presepe è anche incontro e amicizia. Il presepe è famiglia, è amore, è condivisione. Non è un plastico, ma un messaggio di fede e umanità. E per mantenerlo vivo dobbiamo trasmetterlo ai giovani, insegnando loro il valore delle mani e del cuore”.
E quando guarda al futuro, Flaviano non ha dubbi:
“Finché ci sarà qualcuno disposto a impastare il muschio, tagliare il sughero e accendere una piccola luce per scaldare la Natività, il presepe continuerà a vivere”.