in via santo stefano

Inaugurato un alloggio confiscato alla mafia

"La nostra comunità ha vinto perché riusciamo a restituire al territorio un bene sottratto alle mafie", ha detto il sindaco, Giovanni Alberti

Inaugurato un alloggio confiscato alla mafia

Da un immobile confiscato alla mafia a Mariano Comense è nato un appartamento dedicato al sostegno di donne in situazioni di fragilità.

Inaugurato un alloggio confiscato alla mafia

È stata questa la scelta dell’Amministrazione comunale, che sabato 25 ottobre ha inaugurato la nuova destinazione d’uso del locale situato in via Santo Stefano 56, vicino al centro cittadino, trasformandolo in un luogo di accoglienza e rinascita. “La nostra comunità ha vinto perché riusciamo a restituire al territorio un bene sottratto alle mafie. Questo è un gesto importante”, ha sottolineato il primo cittadino, Giovanni Alberti.

L’appartamento, collocato al primo piano dell’edificio, dispone di sei posti letto, una cucina con piano cottura elettrico, riscaldamento a pavimento e ambienti pensati per offrire comfort e serenità. L’intero percorso di accesso sarà gestito da un programma ad hoc con i Servizi sociali comunali, che accompagneranno passo dopo passo le donne selezionate che potranno essere ospitate insieme ai figli minori. Presente all’inaugurazione anche Roberto Bellasio dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata,  che ha sottolineato come il Comune abbia gettato il cuore oltre l’ostacolo, vedendo l’immobile come un arricchimento e non come un ulteriore peso da gestire. Tra le spese sostenute dall’Amministrazione, ad esempio, c’è stata anche quella sull’arredo.

Il prefetto: “Segno della vittoria della Repubblica”

“Questi momenti sono l’apice di un percorso, il valore non è solo simbolico ma anche pratico e concreto. Questo è il segno della vittoria della Repubblica”, ha chiosato il prefetto, Conforto Galli. Presenti anche il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, la sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, e la consigliera regionale Marisa Cesana. L’iniziativa si inserisce nel percorso di impegno civile che il Comune di Mariano Comense porta avanti da tempo, anche attraverso l’adesione al Comitato dei sindaci antimafia “5 dicembre 2014”, volto a promuovere la cultura della legalità e il riuso sociale dei beni confiscati.