Il comunicato stampa

Uiltucs Como e Uil Lario dicono basta “ai ricatti suoi lavoratori” e ai “patti di stabilità”

La voce delle organizzazioni sindacali.

Uiltucs Como e Uil Lario dicono basta “ai ricatti suoi lavoratori” e ai “patti di stabilità”

Uiltucs Como e Uil Lario insieme per la difesa dei lavoratori e delle lavoratrici comasche dai “Patti di stabilità”.

Uiltucs alza la voce insieme a Uil

Biagio Carfagna, responsabile Uiltucs Como: “Basta con i ricatti: la Uiltucs Como è pronta a denunciare i patti di stabilità forzati che azzerano la libertà dei lavoratori comaschi. La Uiltucs non si tira indietro, difende e difenderà i lavoratori dall’ennesimo atto che danneggia la libertà delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Biagio Carfagna

Dario Esposito, coordinatore Uil Lario: “A oltre 50 anni dallo Statuto dei Lavoratori ci troviamo a metter mano a situazioni degne dei campi di cotone di inizio 800. La Uil non può tollerare che i lavoratori diventino ostaggio di scelte imposte”.

Dario Esposito

Contro il “Patto di stabilità”

Il comunicato di Uiltucs Como: “Anno 2025, verrebbe da dire. E invece, per parafrasare un detto famoso, il tempo si è fermato a Como questa volta, non ad Eboli. E’ questo il grido di allarme della Uiltucs Como che ha deciso di alzare la voce per denunciare una pratica aziendale inaccettabile che sta prendendo piede nel territorio Comasco e che il tempo, e le vertenze che prenderanno piede, dirà se e quanto sia fraudolenta e vessatoria. Non si parla dei campi di cotone di inizio 800’, ma della Como che amiamo e che non può permettersi, in alcun modo, quanto invece sta prendendo piede. Diverse imprese stanno costringendo i propri dipendenti a sottoscrivere “Patti di Stabilità” imposti unilateralmente, il cui unico, cinico, scopo è quello di blindare il rapporto di lavoro e impedire le dimissioni. Il gioco del ricatto viene così costruito: il lavoratore partecipa ad un corso, preventivamente non gli si chiede nulla né di nulla lo si informa. A corso effettuato gli si impone di firmare un patto di fidelizzazione per non recedere dal rapporto lavorativo. C’è di più: a chi osa chiedere di recedere da queste condizioni insostenibili, vengono minacciate pratiche di risarcimento danni, persino in presenza di oneri sostenuti dall’azienda come corsi professionalizzanti o legittime assenze previste dalla legge. In altri casi, viene imposto il patto senza alcun corso. Il fine? Evitare anche in questo caso che il lavoratore possa scegliere una collocazione presso altre aziende. Questo sopruso si concentra drammaticamente nei settori dei servizi, dove la precarietà è già sistemica: turismo, ristorazione, vigilanza privata, socio assistenziale e pulizie. In queste aree, dove i lavoratori sono già costretti a subire turni massacranti che cancellano il diritto fondamentale alla vita privata, alla famiglia e all’assistenza dei propri cari, si aggiunge un ulteriore livello di oppressione”.

Incertezza e precarietà

“La Uiltucs Como sottolinea come in questi settori si viva costantemente nell’incertezza tra precarietà salariale e contrattuale. E’ ingiusto che i lavoratori vengano discriminati e vessati, gli stessi lavoratori che, in un’ottica sana del rapporto contrattuale, andrebbero incentivati invece con possibilità di carriera, formazione continua, e sblocchi contrattuali. La Uiltucs Como si schiera al fianco dei lavoratori. Questi patti coatti non hanno valore legale. Chiediamo l’immediata cessazione di ogni forma di ricatto e siamo pronte a intraprendere azioni legali a tutela della libertà e della dignità professionale di ogni lavoratore vessato”.