I Comuni di frontiera hanno chiesto di essere ricevuti a Roma per un incontro sulla gestione dei ristorni dei frontalieri, fondi versati dai Cantoni svizzeri.
Ristorni frontalieri, il sindaco Tettamanti scende in campo
Durante il Consiglio comunale di sabato 29 novembre, il sindaco di Uggiate con Ronago, Ermes Tettamanti, ha annunciato che da venerdì 28 novembre è ufficialmente membro del Direttivo di Acif – Associazione Comuni italiani di Frontiera – come rappresentante dei sindaci dell’Olgiatese. Una scelta necessaria, vista la diatriba tra i Comuni di Frontiera e lo stato per la gestione dei ristorni nel 2026. La somma prevista è di 128.000.000 di euro. “Di questi, la quota base è di 89.000.000 e il resto potrebbe essere bloccato – spiega il primo cittadino – Ci sono quindi circa 40 milioni che potrebbero essere gestiti dallo Stato, sempre per i Comuni di Frontiera, ma in mano al Governo per risolvere problemi specifici delle zone di confine”.
Fondamentale rispettare l’accordo
Fondamentale, secondo l’Acif, rispettare l’accordo secondo cui non sono ammesse riduzioni. “E’ importantissimo che la gestione dei fondi rimanga in mano ai Comuni – sottolinea Tettamanti – Per noi potrebbe voler dire un’importante perdita sui ristorni percepiti dai frontalieri che, nel nostro paese, al 31 dicembre 2023, sono più di 1.4000”. Precisamente, da Ronago 387 e da Uggiate 831 che, sommati, hanno portato nelle casse del Comune più di 1.500.000 euro.
Tra l’altro, i “nuovi” frontalieri – coloro che hanno iniziato a lavorare oltreconfine dopo l’estate 2023 – versano nelle tasse comunali l’Aliquota Irpef: è previsto un versamento di circa 40.000 euro.