Criminalità

Ai domiciliari, «bigia» la scuola e finisce in carcere

Il provvedimento a carico di un componente di una baby gang

Ai domiciliari, «bigia» la scuola e finisce in carcere

Aveva ottenuto la possibilità di andare a scuola, malgrado la condanna per i reati di Tentato omicidio e Porto abusivo d’armi. Ma anziché frequentare le lezioni, preferiva svolgere altre attività ben lontano dall’istituto scolastico. Ma questo non è sfuggito ai Carabinieri della Compagnia di Cantù, che hanno effettuato una serie di controlli accurati. Tutta la documentazione prodotta dai militari ha quindi indotto il giudice a disporne il ritorno in carcere.

Il precedente

Il provvedimento ha riguardato Tamra Reda, classe 2005, residente in città. E’ stato tra i componenti della baby gang che, nella notte di follia che si è verificata il 2 giugno dell’anno scorso attorno alle 3, nella rissa scoppiata tra decine di giovani in piazza Garibaldi e nelle vie limitrofe, ha ferito gravemente tre persone uscite da un locale del centro dopo la festa di compleanno di uno di loro. A fermarli erano stati i Carabinieri della Compagnia di Cantù, intervenuti sul posto con cinque pattuglie insieme alle ambulanze che avevano soccorso i feriti. Anche in questo caso i militari avevano dato un duro colpo al fenomeno delle baby gang, che da diversi mesi creava problemi di ordine pubblico soprattutto in centro città, ma anche nelle zone più periferiche. Su quell’ennesima azione violenta dei giovani, i militari dell’Aliquota Operativa della Stazione Carabinieri di Cantù e il personale della Polizia Locale di Cantù avevano iniziato una certosina raccolta di prove video, testimonianze dei presenti e raccolta delle denunce delle vittime, che avevano portato al fermo dei responsabili, quattro complessivamente, tra qui, Tamra Reda, finito dunque agli arresti domiciliari per Tentato omicidio e Porto abusivo d’armi.

Il provvedimento

Il giovane aveva però ottenuto la possibilità di frequentare le lezioni serali all’istituto tecnico economico statale «Caio Plinio» a Como. A lezione, però, in pratica non ci andava mai. Particolare che non è sfuggito ai Carabinieri di Cantù, che hanno avviato un attento controllo del ragazzo, raccogliendo tutti gli elementi a dimostrazione che il giovane al «Caio Plinio» non si recava praticamente mai. Tutta la documentazione prodotta è stata quindi consegnata al giudice. Il quale non ha potuto fare altro che prendere atto del mancato rispetto da parte di Tamra Reda dell’obbligo di uscire per andare a scuola, disponendo di conseguenza il suo immediato ritorno in carcere.