L’anniversario

Trent’anni di Casa Anziani, un nido accogliente per una nuova vita

Sabato 6 dicembre lo spettacolo al Cine Teatro di Binago per celebrare la ricorrenza.

Trent’anni di Casa Anziani, un nido accogliente per una nuova vita

Un momento di festa e ricordo per celebrare i 30 anni di vita dell’Azienda Speciale Consortile Casa Anziani Intercomunale di Uggiate con Ronago.

Casa Anziani, un nido accogliente

Dal 1994, la Casa Anziani Intercomunale è un punto di riferimento per il territorio. Per anziani e le loro famiglie. L’idea primaria di creare un luogo dove accogliere anziani soli o non autosufficienti fu di Luigi Capiaghi, sindaco di allora del Comune di Bizzarone. Coinvolti i primi cittadini del territorio, l’idea è stata condivisa a pieno. Nel 1987 nacque un Consorzio per la costruzione – formato dai Comuni di Albiolo, Binago, Bizzarone, Cagno, Drezzo, Gironico, Parè, Rodero, Ronago, Solbiate, Uggiate Trevano e Valmorea – e nel 1988 fu approvato il progetto per la costruzione dello stabile a Uggiate, in via Lomazzo. Negli anni la struttura fu ampliata. Oggi, conta 104 posti letto, una superficie di oltre 5.000 mq e il parco.
Lo spettacolo di CineTeatro di Binago, sabato 6 dicembre, è stata occasione per ripercorrere la storia della Casa Anziani e le singole storie che l’hanno animata nel corso degli anni. Perché, dai racconti di don Angelo Epistolio, primo direttore, gli anziani sono a casa. Sono padroni, non ospiti. Ritrovandosi e riconoscendosi, si è sempre creato un clima di famiglia allargata. A raccontare storie di vita intrecciata sono stati gli artisti Susanna Miotto – leggendo e recitando testimonianze – accompagnata dal musicista Claudio Coltro Campi. Testimonianze estrapolate dal libro realizzato da Francesca Marchegiano, con foto e interviste realizzate nel 2024, anno del 30esimo anniversario della struttura oggi diretta da Diego Ghielmetti.

Ad ascoltare una platea composta da invitati, sindaci dei paesi facenti parte della Casa Anziani Intercomunale e il consigliere regionale di Regione Lombardia  Sergio Gaddi.

Custodire madri e padri è una missione

“Custodire madri e padri è una missione, la nostra”,  ha preso parola davanti ai presenti, Marco Valli, membro del Consiglio di amministrazione insieme a Morena Tevisio, Claudia Magnani, il presidente Orazio Lietti e il suo vice Renato Guffanti. “I sindaci, in tutti questi anni, non hanno mai fatto mancare aiuto, supporto e consiglio a tutte le decisioni che ha preso il Consiglio – aggiunge –  Il libro è il filo conduttore serata. Custodire nonni e nonne, madri e padri è un lavoro complicato e difficile, ed è per questo che qualche volta ci capita di non riuscire a farlo nel modo migliore come vorremmo.  Ma siamo sicuri di una cosa: senza l’impegno di tutti coloro che ci lavorano, animatori, personale della cucina, medici, infermieri, impiegati, volontari, personale oss e asa, il compito di custodire gli anziani sarebbe impossibile. Tutte queste persone hanno un compito molto importante e lo svolgono con grande dedizione e coraggio. E durante il Covid-19 lo hanno fatto con grandissimo coraggio e molto spesso col sorriso sulle labbra”.

Sì, perché sul palco sono giunte testimonianze di chi ha vissuto la pandemia, come è stata affrontata. Che sensazioni ha lasciato dietro sé. Ma si è parlato anche di accoglienza, di fiducia, di relazioni o delle fondamentali esperienze che vengono fatte vivere agli anziani della casa, come i “Nipoti di Babbo Natale”. Perché il voler desiderare qualcosa appartiene a tutti, così come a nonni e nonne, esseri umani desideranti fino all’ultimo giorno di vita.