Sindaci a confronto in Regione per la Milano-Meda. Il nodo resta sempre l’inserimento del pedaggio nei 12 chilometri tra Lentate e Cesano Maderno che si prevede entrerà in vigore nel 2027 e si stima possa costare tra i 4 e i 6 euro a tratta.
Pedaggio in Milano-Meda: il confronto
«Abbiamo chiesto di quantificare i costi di una esenzione totale della tratta dal pedaggio, di illustrare gli scenari possibili e di lavorare su ipotesi che non si basino sul principio della residenza ma su quello dell’utilizzo di quel tratto di Pedemontana. Siamo fiduciosi che dal confronto su opzioni realistiche e concrete possano uscire soluzioni di buon senso per tutti», hanno detto i sindaci firmatari del documento che chiedeva l’audizione e giovedì 11 dicembre erano presenti al confronto con Regione Lombardia, ovvero quelli di Arosio, Bovisio Masciago, Bregnano, Cantù, Carugo, Cermenate, Cogliate, Lazzate, Lentate sul Seveso, Mariano Comense, Misinto, Novedrate, Rovellasca e Vertemate con Minoprio. All’audizione nella V commissione territorio, di fronte ai 14 sindaci che hanno aderito alla proposta di mozione unitaria, a cui si sono aggiunti anche quelli più direttamente coinvolti ma che non avevano approvato la mozione, c’era l’assessore alle infrastrutture Claudia Terzi. È stato chiarito che il progetto attuale di Pedemontana risale ad accordi e convenzioni con i comuni del territorio degli anni Novanta e che, soprattutto, è parte di un project financing i cui costi di realizzazione sono sostenuti direttamente dal pedaggio e ci sono vincoli contrattuali e legali su questo aspetto, ma ha aperto il confronto su strumenti per la riduzione del pedaggio.
I commenti
Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Mariano Comense, Giovanni Alberti: «C’è un’apertura per arrivare a ragionare sull’obiettivo di diminuire il pedaggio per farlo però occorre rifare i conti perché la tariffazione deriva da conti fatti nel 1990 – ha spiegato – Penso che vada favorito con la riduzione chi utilizza la Milano-Meda tutti i giorni per lavoro o per studio, non facciamo un discorso di residenza». A intervenire, poi, è stata la sindaca di Cantù, Alice Galbiati: «Abbiamo ribadito la necessità di soluzioni eque, che non penalizzino chi ogni giorno si sposta per lavoro o studio e che non scarichino sulla viabilità urbana un carico che i Comuni non possono sostenere. L’audizione è stata un primo passo importante: il fatto che la Regione abbia aperto un confronto concreto è un segnale positivo. Come sindaci continueremo a lavorare insieme, con pragmatismo, perché si arrivi a un equilibrio sostenibile per cittadini e territori».
Il consigliere regionale Pd, Angelo Orsenigo ha parlato del tema delle compensazioni: «Le ripercussioni non saranno legate alle opere, ma solo al traffico che arriverà sulle strade anche dei nostri Comuni, per cui non è previsto nessun riconoscimento. Eppure, la viabilità sarà nel caos in modo significativo». Ora l’appuntamento è a gennaio per un nuovo confronto che coinvolga anche Pedemontana Lombarda.