la storia

La scelta di Gaia: gioca a basket in carrozzina pur senza disabilità

Gaia Scorti, 8 anni, ha conosciuto Briantea durante un incontro con i giocatori a scuola.

La scelta di Gaia: gioca a basket in carrozzina pur senza disabilità

Gaia Scorti ha 8 anni, un sorriso contagioso e una grande passione per il basket in carrozzina. Una passione nata grazie a un incontro con due giocatori di basket in carrozzina della Briantea84 avvenuto nella sua scuola, a Barlassina, lo scorso anno. Da quel momento, Gaia si è innamorata di questo sport così tanto che ha deciso di iniziare a praticarlo, pur non avendo alcuna disabilità fisica.

La scelta di Gaia: gioca in carrozzina

Gaia racconta: «Io vado a tutte le partite della Briantea al PalaMeda e guardo in televisione quelle in trasferta. Tutti insieme facciamo il tifo». L’anno scorso, dopo lo scudetto, la famiglia Scorti è andata a festeggiare con stile: «Siamo andati a salutare i ragazzi in aeroporto». Un attaccamento enorme che ha spinto Gaia a fare un passo ulteriore: «Ho iniziato a giocare quest’anno, mi ispirava ed ero curiosa di provare. Faccio due allenamenti a settimana, mi aspettavo fosse più difficile ma bisogna fare tanti esercizi. Sto anche imparando le regole». Spesso partecipano agli allenamenti Sabri Bedzeti e Anne Patzwald, giocatori della serie A: «Anne ci aiuta molto e Sabri prende alcuni miei compagni e gli spiega i movimenti e le tecniche. Io all’inizio non sapevo come muovermi con la carrozzina ma adesso ho imparato e sono veloce».

La reazione dei compagni di classe

Molti suoi compagni di classe non pensavano che giocasse davvero a basket in carrozzina ma Gaia ha scritto un tema dove ha spiegato la sua passione con tanto di immagini: «Dicevano che era impossibile ma, quando ho portato le foto sono rimasti senza parole. C’è una mia amica che segue molto la Briantea e sto provando a dirle di venire». Ma Gaia e la sua famiglia continuano a non perdersi nemmeno una partita: «Mi piace sia vedere le partite sia giocare. L’anno scorso il mio giocatore preferito era Matteo Veloce, quest’anno Anne è la mia preferita». La mamma di Gaia, Sara Oltolini, racconta: «Mia figlia ha sempre fatto danza ma quest’anno la sua scuola ha chiuso. Non sapeva cosa fare. Poi siamo andati a una manifestazione sportiva a Seveso dove c’erano Silvia Galimberti, dirigente di Briantea, e Adolfo Berdun, giocatore della serie A. Ci hanno lanciato l’idea dell’open day». Oltolini prosegue: «Gaia ci ha guardato dubbiosi ma, quando è arrivato il momento di andare a provare, ha detto di sì. Le è piaciuto molto e siamo stati tesserati ufficialmente. Era dura immaginarla sulla carrozzina ma, una volta vista che si divertiva, ci siamo sentiti tutti a casa».

“Un ambiente che ci fa star bene”

Il padre di Gaia, Emanuele Scorti aggiunge: «Io ho fatto più fatica all’inizio. Era una realtà che non conoscevo e pensavo che mia figlia potesse fare pallacanestro in piedi. Poi ho visto che più andava e più era contenta quindi sono andato a conoscere l’ambiente». Scorti sottolinea: «È un’ambiente che fa stare bene sia lei sia noi. L’esperienza è insolita ma avevo in testa idee che Gaia smonta continuamente. Siamo contenti di far parte di Briantea, ci piace stare lì e ci coinvolge tutti. Io avevo poco a che fare con la disabilità ma ho conosciuto un mondo con valori importanti». Infatti, è stata proprio Gaia a far conoscere la Briantea e il basket in carrozzina ai propri genitori e al fratello Gabriele, anche lui appassionato del mondo dell’associazione sportiva canturina. «Andare a vedere la serie A il sabato sera è diventato un appuntamento fisso della famiglia. Vediamo un clima coinvolgente, è proprio bello», conferma mamma Sara. La passione di Gaia ha trascinato con sé tutta la famiglia in un gioioso coinvolgimento nel mondo della Briantea.