Cambio «storico» alla guida del Moto Club Broncino di Albavilla: il presidente Sergio Meroni lascia dopo oltre 15 anni. Dopo anni di successi, il numero uno del sodalizio ha preso la decisione per dedicarsi ad altri impegni personali. La sua carica, fino alle nuove elezioni, sarà ricoperta provvisoriamente dal vicepresidente Marco Gaffuri.
Ha portato il team a tanti successi
Già presidente del Broncino negli anni Novanta, Meroni è tornato nella stessa carica nel 2020. Negli ultimi cinque anni ha rivoluzionato il sodalizio, portandolo a risultati di lustro: prima nella rassegna nazionale monomarca «Trofeo Enduro KTM» e negli ultimi anni nel campionato Regionale Lombardia, tra i campionati d’élite del panorama dell’Enduro.
Con motivazione, passione e voglia di far crescere il nome del Broncino, Meroni ha composto un team di piloti selezionati, che negli anni hanno contribuito a vincere nove titoli regionali, di cui uno a squadre nel 2024, nell’ultimo triennio, oltre a una vittoria di campionato Coppa Italia nel 2024 e a 10 vittorie di campionato «Trofeo KTM» tra il 2020 e il 2024, sia individuali e a squadre. Questo anche grazie a un team di fiducia che si è affidato a lui e ha creduto nel progetto del club portandolo in vetta alle classifiche.
Le parole di congedo di Meroni sono piene di gratitudine e affetto per la squadra e per la famiglia.
«Chiudo una pagina importante della mia vita e di quella della mia famiglia, che con me ha messo cuore e anima per portare il Broncino dove siamo riusciti ad arrivare, sacrificando tempo libero, altri impegni, energie fisiche e mentali – commenta – Al di là dei risultati sportivi che mi hanno reso molto orgoglioso, ho potuto apprezzare la fiducia che i ragazzi hanno riposto in me, nella mia famiglia e nel progetto a cui abbiamo lavorato insieme e che hanno contribuito ad alimentare. Grazie perché mi hanno fatto penare e gioire, gara dopo gara, fino a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Grazie per lo spirito di squadra dimostrato: è il valore più bello che mi porto dentro da questa esperienza. Spero possano guardare a questi anni con orgoglio per ciò che insieme abbiamo costruito. Io, mia moglie e le mie figlie rimarremo sempre i loro primi tifosi. Grazie alla mia famiglia, al mio fianco in questa “pazza” avventura, che ci ha messo tutto il cuore possibile: a volte anche forse più di me, quando arrivavo distrutto dopo le domeniche di gara, e loro erano già pronte a ripartire. Grazie agli amici di sempre, che sono stati al mio fianco e mi hanno supportato in prima linea, mettendo il loro tempo libero a disposizione per l’assistenza a ogni gara e non solo».