Arrestato narcotrafficante comasco: l'ultimo latitante dell'operazione "Smirne"
Angelo Filippini era l'ultimo latitante dell'operazione "Smirne".
Arrestato narcotrafficante comasco latitante da 22 anni. Dopo anni di indagini i Carabinieri di Como lo hanno individuato in Marocco e l'uomo è stato arrestato dalla gendarmeria locale.
Arrestato narcotrafficante comasco: l'operazione
Gli agenti dell'Interpol in Marocco hanno informato il Comando Provinciale dei Carabinieri di Como che lo scorso 12 aprile, nella cittadina costiera di Temara sita a 15 km circa dalla capitale Rabat, la Gendarmeria Reale Marocchina ha arrestato il latitante internazionale Angelo Filippini. L'uomo, nato a Como il 18 settembre 1944, aveva sulla testa un provvedimento di cattura, emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Milano, per scontare una pena di 11 anni, 7 mesi e 20 giorni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti.
Filippini viveva sotto falso nome, pur mantenendo stretti contatti con l’Italia, occupandosi di intermediazione nel settore immobiliare ed edile marocchino. All’atto dell’arresto, era in possesso di documenti contraffatti, quale un passaporto rilasciato dalle autorità Bulgare sotto falso nome. Le note imperfezioni fisiche del soggetto, come la mutilazione del dito medio della mano sinistra, hanno permesso il riconoscimento e l'arresto. Al momento è ristretto in territorio marocchino, in ragione dei vigenti accordi, ma l'Italia è pronta ad avviare le pratiche per l'estradizione.
La lunga indagine dei Carabinieri comaschi
L'arresto è stato possibile grazie alla localizzazione effettuata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Como. La prolungata e serrata attività di ricerca del latitante ha consentito inizialmente, in diversi mesi di indagine, di ricostruire l’intero periodo di latitanza del ricercato. Era irreperibile fin dal 1996, latitante da ben 22 anni, quando è stato localizzato nella nazione del Nord Africa.
L’articolata e complessa attività di ricerca del latitante, coordinata dalla Procura Generale di Milano, titolare del provvedimento restrittivo in parola, ha impegnato i militari comaschi nella capillare analisi degli spostamenti e delle relazioni interpersonali e commerciali di Filippini, in particolare degli ultimi 10 anni. Analisi mediante la quale si sono potute delineare le abitudini di ogni soggetto familiare che è entrato in contatto con il ricercato così da individuarne le modalità esclusive di comunicazione finalizzate alla sua definitiva localizzazione.
Chi è Angelo Filippini
L'arrestato è inquadrato quale partecipe dell’organizzazione criminale ‘ndranghetista “Spinella – Ottinà”, operante in Provincia di Como fin dai primi anni Ottanta, imperversava tra Como, Fino Mornasco e Rovellasca. Egli forniva ai vertici dell’organizzazione un
capannone di sua proprietà nel Comune di Rovellasca, nel quale veniva custodita l’eroina acquistata da fornitori turchi, ricevendo per tale apporto una consistente somma di denaro: 30 milioni delle vecchie lire per ogni carico custodito. Inoltre provvedeva personalmente al
confezionamento e alla successiva consegna per la commercializzazione delle varie partite, nell’ordine di circa 100/200 kg al mese, in base alle disposizioni dei “capi” della cosca.
Si chiude l'operazione "Smirne"
L’azione incessante del Nucleo Investigativo ha permesso l'arresto dell’ultimo latitante storico dell’indagine convenzionalmente denominata “Smirne”. Quest'ultima ebbe il suo incipit a Seminara (RC), un centro della piana di Gioia Tauro, zona di influenza della cosca mafiosa “Santaiti”, alla quale erano prossimi anche gli “Spinella – Ottinà”.