Fa il giro del mondo a piedi STORIE SOTTO L'OMBRELLONE

Il Giornale di Erba regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2018 sulle pagine del nostro settimanale. Una piacevole lettura sotto l'ombrellone.

Fa il giro del mondo a piedi STORIE SOTTO L'OMBRELLONE
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Fa il giro del mondo a piedi. Circa 30 mila chilometri, 30 stati, 1000 giorni. Questi i numeri di "The edge of the world", un’impresa tanto pazza, quanto coraggiosa, ideata dal 24enne anzanese Claudio Moja, di professione giardiniere.

Fa il giro del mondo a piedi

Un progetto nato dalla voglia di scoprire il mondo, conoscere paesi e culture diverse, ma anche una sfida e un modo per mettersi alla prova cogliendo l’occasione per collaborare con realtà umanitarie, ed enti che si occupano di ecosostenibilità. Moja partirà tra l’1 e il 15 aprile e trascorrerà circa 3 anni attraversando 30 stati, dall’Europa all'Asia, fino all’Oceania, a piedi, con una piccola "casetta mobile" con lo stretto necessario, per poi tornare percorrendo circa 10 mila km lungo la Ferrovia Transiberiana. L’esperienza sarà documentata tramite i social network Facebook e Instagram (sulle pagine "Claudio Moja").

Il racconto

"Ho sempre amato viaggiare e penso che possa ampliare la propria percezione dei confini del mondo – spiega Moja – incuriosendomi e spingendomi alla ricerca di ciò che è sconosciuto. Ho già avuto due esperienze: la prima in Africa, come volontario in un ospedale in Cameroon nel 2009 e nel 2011 e poi in Inghilterra. E ora sto progettando da più di un anno questo viaggio: una vera e propria sfida fisica e psicologica che mi permetterà di esplorare il mondo a piedi, zaino in spalla, entrare in contatto con diverse culture e collaborare con associazioni benefiche e che si occupano di ecosostenibilità. Cercherò anche di coltivare un’altra mia grande passione: gli sport estremi, come snowboard, downhill...".

Lo studio nei minimi dettagli

Un viaggio che Moja sta progettando da oltre un anno, organizzato nei minimi dettagli e che prevede 5 tappe per 20 mila km totali, 30-40 al giorno, 10 mila al ritorno lungo la Ferrovia Transiberiana. Questi gli stati che Moja attraverserà a piedi: Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Iugoslavia (Kosovo), Serbia, Macedonia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Armenia, Azerbaigian, Iran, Laos, Vietnam, Cambogia, Thailandia, Malesia, Singapore, Indonesia, Bali, Australia, Nuova Zelanda, Isole Salomone, Filippine, e la Russia.

"Purtroppo sarò costretto a evitare alcuni stati e ad attraversarne altri per via aerea a causa di visti troppo brevi o zone di guerra – spiega Moja – Per attraversare mari e oceani, cercherò di fare boat-stop in cambio di lavoro: mi incuriosisce provare a fare il marinaio in mare aperto. Il lavoro sarà fondamentale: sia a livello economico (partirò con un budget minimo, che cerco di rinforzare anche attraverso sponsor), ma anche per soddisfazione personale. In più, mi sono già messo in contatto con organizzazioni umanitarie con cui collaborerò: un altro tema che mi sta a cuore è l’ecosostenibilità. Il viaggio non sarà fine a se stesso. Farò reportage di ciò che vedrò e voglio portare avanti questi temi cui tengo".

Un viaggio allo scoperta di se stesi

Un viaggio che è anzitutto una sfida personale. "Mi porterà a scoprire i miei limiti, mentali e fisici, per sentirmi libero, alla scoperta di culture, di modi di vivere, modi di pensare differenti, ragioni diverse che si danno alla vita – conclude – Per dare il giusto valore alla vita dando il meglio di me ogni giorno e mettendolo a disposizione del mondo".

(Giornale di Erba, sabato 27 gennaio 2018)

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