Pgt di Colico, Cappelletti: “Chi ha sbagliato, deve assumersi le proprie responsabilità”
Il Segretario cittadino della Lega Nord invita il Sindaco Gilardi a valutare una ferma presa di posizione nelle sedi opportune contro chi ha volutamente.
Lo scorso giugno il Tar ha annullato il Pgt di Colico, ovvero il Piano di Governo del Territorio, il principale strumento urbanistico del paese, che era stato approvato nel luglio 2013 dall’Amministrazione allora guidata dal Sindaco Raffaele Grega. Il Segretario cittadino della Lega Nord di Colico Francesco Cappelletti, a distanza di due mesi, è tornato a parlare di Colico, l’unico Comune della Lombardia ad essere privo del Pgt.
“Senza Pgt, Colico è un Comune ingessato urbanisticamente, amministrativamente e finanziariamente”
“Colico è l’unico Comune in tutta Lombardia senza uno strumento urbanistico e tutti quei colichesi che hanno speso i propri risparmi per l’acquisto di un terreno per costruire la propria abitazione o quella per i figli, si trovano con terreni privi di valore commerciale e capacità edificatoria. Il Comune è ingessato urbanisticamente, di conseguenza anche amministrativamente e finanziariamente con gravi danni all’economia locale. Considerati tempi tecnici di legge per l’elaborazione di un nuovo PGT, potrebbe rimanere paralizzato per mesi con il rischio che il rallentamento faccia perdere le grandi opportunità alle quali l’amministrazione ha lavorato: ultima di molte la soluzione del degrado prodotto dall’ex area Cariboni in stato di abbandono per la quale Regione Lombardia ha concesso un grosso contributo. Vivremo in una situazione paradossale con effetti tragici che si ripercuoteranno in primis sui quei colichesi che, ottenuto il mutuo, si recheranno in Comune per richiedere permessi per costruire la loro prima casa o anche solo per ristrutturare le proprie abitazioni”.
I responsabili dell’annullamento del Pgt
“Il tutto perché, come afferma il TAR, non sono state deliberatamente rispettate da Grega e i suoi Consiglieri delegati le procedure di legge in materia di trasparenza, le norme che regolano il consumo di suolo e i pareri degli enti sovraccomunali competenti: il tutto paradossalmente proprio da coloro i quali additavano “gli altri” di essere dei “cementificatori” e osavano definirsi, evidentemente a torto, paladini della trasparenza e delle verità assolute nonché amministratori virtuosi come “buoni padri di famiglia”.
“Chi ha sbagliato, deve assumersi le proprie responsabilità”
“L’amministrazione Gilardi a stretto giro si è attivata, valutato e deciso. In questo momento complicato non possiamo che augurare buon lavoro ed essere al loro fianco con la viva speranza che i danni vengano limitati e i problemi risolti in tempi celeri. Ritengo però che si debba dare un segnale forte. Non possiamo permettere che si continui a vivere in un paese in cui gli errori di pochi debbano ricadere sull’intera collettività e rimanere impuniti. Invito il Sindaco Gilardi a valutare una ferma presa di posizione nelle sedi opportune contro chi ha volutamente sbagliato e creato un danno ancora al momento non quantificabile al Comune e alla collettività. Non è giustizialismo, non è accanimento. Alla luce della sentenza, è rispetto verso i propri cittadini vittime della mala amministrazione perpetuata e un insegnamento che deve servire a chiunque faccia politica o intenda farla. Un richiamo all’assunzione di responsabilità al quale chi soprattutto è scelto dai propri cittadini per amministrare “la cosa pubblica” non deve assolutamente sottrarsi”.
Francesco Cappelletti