Traffico illecito di rifiuti: nei guai un comasco e un lecchese
Tutto è partito da un incendio doloso appiccato in Provincia di Pavia.
Incendio discarica abusiva Corteolona: arrestate 6 persone, 5 italiani e un rumeno per traffico illecito di rifiuti.
Incendio discarica abusiva a Pavia
Si sono concluse nella mattinata odierna le operazioni condotte dai Carabinieri Forestali dei Gruppi di Milano e Pavia e della Compagnia Carabinieri di Stradella (PV) che hanno smantellato un sodalizio criminoso dedito al traffico illecito di rifiuti che è si reso responsabile dell’incendio di un capannone di Corteolona (Pv) la notte del 3 gennaio 2018.
Rifiuti smaltiti illecitamente
Le indagini, dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, in collaborazione con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, hanno permesso di individuare l’organizzatore, che si occupava di smaltire illecitamente i rifiuti, il trasportatore, che realizzava trasporti illeciti nel capannone di Corteolona, i titolari di impianti compiacenti dai quali i rifiuti provenivano ed infine anche gli esecutori materiali dell’incendio.
L’attività si è conclusa con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Milano nei confronti di 6 responsabili: 5 italiani – un lecchese 40enne, un 41enne di Cucciago (Co), un 34enne di Montichiari (Bs), un 50enne di Cigognola (Pv) e un 53enne milanese – e uno straniero, un rumeno di 42 anni residemte nel Pavese a Pietra de’ Giorgi.
Sono state altresì eseguite perquisizioni presso n. 4 impianti di trattamento rifiuti nelle province di Milano, Monza e Como e sequestrati, ai fini della confisca, due automezzi utilizzati per la realizzazione del traffico di rifiuti.
Il via vai dei camion
Le indagini sono state avviate quando i Carabinieri della Stazione di Corteolona e Genzone (PV), durante i servizi di controllo del territorio, hanno notato l’andirivieni di camion in un terreno di quel centro abitato. Tale situazione, opportunamente monitorata, ha consentito di accertare lo stoccaggio abusivo di rifiuti, ipotizzandone il traffico illegale. In tale quadro, sono state avviate attività tradizionali e tecniche coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia e condotte dal Gruppo Carabinieri Forestale di Pavia e dalla Compagnia di Stradella i cui esiti, a seguito dell’incendio che ha interessato il capannone dove erano stoccati i rifiuti, sono stati condivisi con la Procura Distrettuale Antimafia di Milano e con il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Milano.
L’incendio
La disinvoltura con la quale agivano gli indagati emerge chiaramente da un messaggio Whatsapp riferito ad una “torta appena ritirata in cui si era abbondato al centro con il liquore” mandato dall’incendiario al mandante appena un’ora dopo aver appiccato il fuoco rinvenuto attraverso una perizia tecnica sull’apparecchio.
L’incendio del capannone è stato l’ultimo tassello di un più ampio piano criminoso che ha visto coinvolti gli indagati e che comprendeva l’illecito smaltimento di rifiuti provenienti da impianti di trattamento già saturi ed interessati allo “svuotamento”, il trasporto abusivo presso il capannone di Corteolona appositamente preso in affitto ed infine l’incendio dello stesso per distruggere le tracce di quanto accaduto.