Omaggio a Mussolini nel Milanese: la commemorazione dà scandalo
Ondata di nostalgici del Duce in Lombardia, il caso di Turate è l'ultimo di una lunga serie. Ieri a lecco svastiche sulla sede Anpi.
Omaggio a Mussolini nel Comasco, e scoppia la polemica. E’ successo alla Casa militare Umberto I di Turate, villa settecentesca trasformata prima in struttura di accoglienza per i reduci di tutte le le guerre e oggi Fondazione privata (sotto la giurisdizione del Ministero della Difesa) che contiene spazi museali e per eventi, convegni e ricevimenti.
Omaggio a Mussolini
Istituzioni, società civile e cittadini hanno accolto con indignazione il volantino che in queste ore sta circolando a Turate. A dare notizia dell’evento che ha creato polemiche e indignazione sono i colleghi di Settegiorni.it.
L’Associazione nazionale Arditi ha organizzato una cerimonia in memoria del Duce in occasione dell’anniversario della marcia su Roma.
Il tutto a poche ore dalla manifestazione che s’è conquistata la ribalta nazionale sui media tenutasi a Predappio, dove duemila nostalgici del Fascismo hanno reso omaggio a Mussolini tra saluti romani e magliette agghiaccianti, come quella di Selene Ticchi, 48 anni, già candidata sindaco di Budrio per Aurora italiana, militante di Forza Nuova, che ha partecipato alla manifestazione con una maglia recitante “Auschwitzland”. Il significato è inequivocabile: il noto campo di sterminio nazista è stato paragonato al parco giochi della Disney.
Per la giornata di domani, giovedì 1 novembre, è prevista anche una commemorazione al cimitero maggiore di Milano e una santa messa al Campo X, manifestazione che il sindaco meneghino Giuseppe Sala ha già proibito ufficialmente.
Scalpore nazionale
La notizia sull’iniziativa in programma sabato scorso nella Casa militare Umberto I, divenuta location del nostalgico omaggio a Benito Mussolini, si è diffusa casualmente in paese, creando indignazione e imbarazzo. Tra i primi a condannare con forza questo tipo di manifestazioni è stato il segretario cittadino del Pd Leonardo Calzeroni. Critiche anche dall’assessore al Bilancio Marco Tenconi che è stato fra i primi a condannare categoricamente l’iniziativa.
ECCO COSA HANNO DETTO: CONTINUA
Ondate nostalgiche in Lombardia
Turate, però, non è un caso isolato. Nell’ultimo periodo, in Lombardia, si sono registrati diversi episodi di questo stampo. Nella giornata di ieri GiornalediLecco.it ha documentato la comparsa di due svastiche che hanno imbrattato i muri sede dell’Anpi in via Mentana. Il simbolo nazifascista – o quanto meno due sgorbi che lo ricordano – è stato grafittato con vernice spray (nera) sulla facciata del palazzo che ospita da oltre venticinque anni la sezione lecchese dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
Fra t-shirt di Hitler e speranze di “ritorni”
Una decina di giorni addietro GiornaledeiNavigli.it ha dato notizia di un quadro con il ritratto di Benito Mussolini, esposto e messo in vendita al tradizionale mercatino delle pulci di Buccinasco. Sulla cornice dorata, due foglietti: “È l’ora che torni” e “Numero uno”. Qualcuno fra i visitatori s’è accorto e non ha digerito l’atto di esaltazione del dittatore fascista. La segnalazione è giunta anche al sindaco di Buccinasco Rino Pruiti. “Atti di questo tipo sul territorio del nostro comune non sono tollerati. Giusta l’espulsione per due mesi dell’autore dal mercatino, e se il fatto dovesse ripetersi ci saranno provvedimenti permanenti. Concediamo un importante spazio pubblico e vogliamo che siano rispettate le regole e la legge: non sono ammesse apologie al fascismo e nessun’altra espressione di estremismo”.
In quel di Lodi, nel mese di settembre, un 63enne è stato fermato dalla Digos perché sorpreso a passeggiare nel centro della cittadina sfoggiando un t-shirt con il mezzo busto di Hitler in bella vista. Soltanto una lavata di capo da parte delle forze dell’ordine, se fosse stata approvato la Legge Fiano l’uomo sarebbe invece incappato in guai seri e avrebbe dovuto rispondere di apologia del nazismo. Gli sguardi di sdegno dei passanti non sono mancati, che sono rimasti turbati da quelle scritte che celebravano il dittatore. Alcuni dei cittadini presenti non hanno trattenuto lo sdegno, verbalmente espresso. Il 63enne per levarsi dall’impiccio ha liquidato il gesto chiaramente provocatorio asserendo di essere semplicemente un fan della Germania e della sua storia politica. Gli agenti lo hanno costretto a indossare al contrario la maglietta per nascondere l’immagine di Hitler e lo hanno rispedito a casa.