Linea ferroviaria Como – Lecco nel caos
La forte denuncia del Comitato pendolari che ha preso carta e penna e ha scritto all'assessore Terzi.
“I ritardi ai treni S7, sempre più frequenti, causano spesso la mancata coincidenza a Molteno con i treni per Como, costringendo i viaggiatori ad attendere un’ora il treno seguente”. Inizia così la lettera che i membri del Comitato Pendolari Como – Lecco esasperati dai disservizi che devono subire ogni giorno, hanno deciso di inviare all’assessore regionale ai trasporti Claudia Maria Terzi. Una lettera, l’ennesima, che arriva a pochi giorni dall’ennesima missiva del coordinamento dei pendolari lombardi.
Linea ferroviaria Como – Lecco nel caos
Davvero allucinante la descrizione della situazione fatta dai viaggiatori lecchesi e comaschi.
In caso di soppressioni (il 7 novembre sono state soppresse ben 11 corse!) la situazione è drammatica: il servizio di bus sostitutivo ha un’affidabilità infima, quasi nulla: nessuna informazione in tempo reale, punti di fermata non definiti (questi ultimi nemmeno indicati sul sito di Trenord, se non nel solo tratto tra Merone ed Oggiono) e talvolta mancanza totale del servizio (il bus proprio NON passa, come ad esempio oggi stesso); inoltre spesso i conducenti degli autobus nemmeno conoscono la strada da seguire, facendosi aiutare dai passeggeri a bordo. Nella maggior parte dei casi i bus sostitutivi non riescono nemmeno a raggiungere le stazioni, date le ristrette dimensioni delle strade, talvolta impraticabili. Infine, dati gli ovvi tempi di percorrenza molto più lunghi non essendoci una strada “parallela” alle località servite dalla ferrovia, si perde ogni possibile coincidenza con altri mezzi e soprattutto, prendendo il bus, si perde così tanto tempo che si arriva a destinazione addirittura dopo il treno successivo.
I bus sostitutivi
Come anche i pendolari lombardi, i viaggiatori della Como – Lecco puntano il dito contro i bus sostitutivi
“Di fatto quindi i bus sostitutivi sono totalmente inutili perché non coprono il buco d’orario lasciato dal treno soppresso ma divengono un doppione del treno dell’ora successiva.
Per questo motivo, sottolineiamo ancora una volta come i treni regionali della Como – Lecco siano l’unico mezzo di trasporto pubblico tale da servire in modo veloce e pratico la maggior parte delle località sulla tratta, rendendo la linea di particolare importanza per il territorio. Questa linea inoltre riveste un’importanza fondamentale per i collegamenti transfrontalieri, fornendo un’alternativa insuperabile all’automobile, dato il forte congestionamento stradale da entrambi i lati del confine e dati i costi dei parcheggi in Ticino”.
Escalation di soppressioni
“Dando uno sguardo all’intero Servizio Ferroviario Regionale, notiamo con grande preoccupazione un’escalation di soppressioni programmate ad hoc, ma annunciate solo di giorno in giorno o di settimana in settimana. In particolare, la linea Seregno-Carnate, nostra “gemella” (linea est-ovest e dipendente anch’essa dalle coincidenze nei nodi di partenza e arrivo) è di fatto stata totalmente soppressa da Trenord con il tacito assenso di Regione Lombardia. Addirittura la stampa riporta che Trenord ha intenzione di sopprimere i treni “in via temporanea” fino al prossimo cambio orario per poi sopprimerla definitivamente. Questo deplorevole metodo, già applicato in Piemonte qualche anno fa, porta alla morte della ferrovia e con essa del territorio circostante. In un’area densamente popolata come la Brianza e in una Regione che fa da motore a tutto il Paese è assolutamente inaccettabile che il Suo assessorato permetta uno scempio simile. Inoltre, visto anche il problema dell’inquinamento e il conseguente blocco degli Euro3 diesel, diventa ancor più deplorevole la chiusura totale di una linea”.
Le richieste dei pendolari
“Con la presente quindi vogliamo ribadirle l’importanza fondamentale della linea Como-Lecco e chiederle un’azione immediata di ripresa del controllo di Trenord affinché effettui un servizio essenziale per il territorio e la smetta di sostituirsi al ruolo di programmazione del servizio che spetta a Regione Lombardia e che viene finanziato con le tasse dei cittadini (e non con i salari dei manager di Trenord!). Le anticipiamo che porremo questo tema all’attenzione delle istituzioni territoriali della nostra area, affinché ciò che state facendo passare sulla Seregno-Carnate non si ripeta sulla nostra linea. Infine, le chiediamo conto di cosa è stato fatto a livello infrastrutturale: alle scorse riunioni abbiamo ripetutamente chiesto a RFI di redigere il progetto di elettrificazione a tappe. A che punto siamo? Nel frattempo che aspettiamo, RFI sta elettrificando linee in tutta Italia; non vediamo quindi motivo per cui la Lombardia debba ancora restare al palo”.
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